Agosto

Il mese di San Lorenzo. Il cielo si arricchisce dello spettacolo delle “stelle cadenti” che si ha a cavallo del 12 agosto. Le costellazioni sono quelle di Luglio, ma al mattino già compare Orione. E Orione è la costellazione dell’inverno. “Aust è cape re vierne” (Agosto è l’inizio dell’inverno) recita un proverbio del mio paese.
In queste sere di agosto, quando vado in giro per serate astronomiche col telescopio, o quando mi rifugio sul terrazzo, mi stendo supino sopra la coperta e, nel buio, nell’attesa emozionante di vedere le stelle cadenti, ammiro l’immensità del cielo, la bellezza delle costellazioni e penso all'immensità dell’universo, alle galassie e alla loro evoluzione, rifletto: faccio parte di questa immensità. Ne sono parte. Ne prendo coscienza. Sono, siamo, il risultato di una evoluzione iniziata 13,7 miliardi di anni fa. L’universo, da quando si è formato, è in evoluzione continua. Ma quanto è immensa l’energia in gioco,  chi "comanda" questa evoluzione,  da dove veniamo, chi siamo,  dove andiamo…  Mi chiedo: " Ma cosa c'è oltre?" Non lo so, ma mi rendo conto dell'esistenza di un "ignoto" di cui non so leggerne i segnali. E poi mi chiedo: "Perché questo accade?" E qui annego nel senso del mistero. E ne resto sbalordito, ma sereno, perché so che ne sono parte. Nasciamo, cresciamo, evolviamo, ma l’essere ‘qui e ora’, il prendere coscienza del presente, il poter emozionarsi, il poter domandarsi dove andiamo, qual è lo scopo di tutto ciò che facciamo ti fa vivere quel senso del mistero di fronte alla vita. E penso a quello che disse Albert Einstein  "L’esperienza più bella e profonda che un uomo possa avere è il senso del mistero".
Serate come queste - guardare l’infinito del cielo e la bellezza delle stelle, stupirsi dell’immensità dell’universo, emozionarsi per una stella cadente, rendersi conto di dove siamo - servono a farci prendere coscienza di quanto siamo piccoli: una nullità nell’universo, una goccia dell'oceano. E quando ti senti così tutto cambia, le cose cambiano perché le consideri sotto un'ottica diversa, perché ti senti parte del tutto.
Ma noi uomini invece di essere uniti, rispettarci, amarci, vivere in simbiosi con la Natura, pensiamo soprattutto a distruggere il prossimo fino alla stupidità infinita di mettere in pericolo - con l’uso irragionevole dell’energia, con le armi chimiche, nucleari, ecc. - l'equilibrio del pianeta: la casa in cui viviamo insieme a tante altre forme di vita. Se questo è l’homo sapiens, San Lorenzo aiutaci tu.
 
Buona osservazione
 


Lunedì 15 Agosto,2011 Ore: 12:04