La Grande Guerra o la grande menzogna?

di Assemblea permanente antirazzista antifascista/Vicofaro

Poi siamo al '14. L'Italia aggredì l'Austria con cui questa volta era alleata. [...] Avete detto ai vostri ragazzi che quella guerra si poteva evitare? Che Giolitti aveva la certezza di poter ottenere gratis quello che poi fu ottenuto con 600.000 morti? Che la stragrande maggioranza della Camera era con lui (450 su 508)? Era dunque la Patria che chiamava alle armi? E se anche chiamava, non chiamava forse a una "inutile strage"? (l'espressione non è d'un vile obiettore di coscienza ma d'un Papa). don Lorenzo Milani, Lettera ai cappellani militari
Nel centenario della conclusione della Prima Guerra mondiale, l’Assemblea permanente antirazzista antifascista/Vicofaro, insieme al Centro di accoglienza “don Lorenzo Milani” di Pistoia e alla Comunità parrocchiale di Vicofaro, sabato 3 novembre alle ore 18, organizza l’incontro-memoria La Grande Guerra o la grande menzogna? L’iniziativa si propone di fornire strumenti di riflessione e di conoscenza per una memoria generatrice di coscienza, nel rispetto di quanti perirono in una guerra, di cui ignoravano le cause, gli obiettivi e i modi, nei quali si sarebbe svolta. Si trattò di un guerra voluta per interessi economici e imperialisti, decisa con un colpo di mano contro il Parlamento - il Patto di Londra – cui seguì una condotta criminale verso i soldati da parte degli alti comandi militari, dai gravissimi errori strategici – le demenziali “spallate dell’Isonzo” e la disfatta di Caporetto - fino a una vera e propria guerra interna contro il popolo nel paese e in trincea, con processi, decimazioni e fucilazioni. Sono stati 750 i soldati italiani condannati a morte dai tribunali militari e fucilati per “mano amica” ai quali vanno aggiunti oltre 300 che subirono una fucilazione sommaria. Altro che ripristinare la data del 4 novembre “per celebrare la vittoria e l’eroismo italiano” e “il compimento del processo risorgimentale” come proposto nel consiglio comunale di Pistoia da Fratelli d’Italia con una mozione mistificante, che in realtà offende le vittime – oltre 650 mila, senza considerare le centinaia di migliaia di mutilati e “gli scemi di guerra” impazziti nelle trincee – il cui sacrificio va ricordato, invece per fare verità!
Strappare i loro nomi e le loro vicende all’oblio e alla vuota retorica, significa impedire che si vanifichino memoria, storia e orizzonti di umanità, tanto più importanti nel momento attuale, in cui si vogliono individuare nuovi nemici della patria e sangue, suolo, identità assumono un significato preoccupante e minaccioso da parte della propaganda xenofoba e razzista. Le vittime, dalla più piccola frazione alle grandi città, lasciarono le loro famiglie, i loro lavori, i loro sogni, per avviarsi verso immani sofferenze spesso concluse con la morte. Sono stati piccoli e in apparenza ininfluenti pezzi dell’immenso ingranaggio bellico, eppure capaci di lasciare un segno nella Storia. Le parole di un grande storico, Mario Isnenghi, sono in questo senso illuminanti: Il comportamento di milioni di uomini non può essere rinchiuso in formule rigide, nessuno potrà mai spiegare in termini esaustivi perché costoro abbiano affrontato la trincea e la morte. La ricerca storica può arrivare fino a un certo punto, oltre rimane il rispetto per questi uomini e il loro sacrificio.L’iniziativa avrà la seguente articolazione nella tensostruttura di Vicofaro: ore 18 riflessioni sulla Grande Guerra, il Coro Novecento Fiesole" eseguirà alcuni canti classici contro la guerra, seguiranno la cena condivisa e la proiezione del film di C. Clarion Joyeux Noel. Una verità dimenticata dalla Storia, la commovente vicenda di straordinaria umanità e fratellanza ispirata alla tregua di Natale del 1914 sul fronte occidentale.

 



Giovedì 01 Novembre,2018 Ore: 17:15