Puttane antifasciste: 5 appuntamenti in Sicilia per Matteo D’Alena

di Domenico Stimolo

Si chiamano Annita Amadelli, Celestina Bradaleone, Antonia Catanzaro, Francesca Frasca, Grazia Granata e Maria Vetrano le prostitute siciliane di sentimenti antifascisti schedate nel Casellario Politico Centrale. Le storie di vita di alcune di queste donne fanno parte della ricerca dello storico, giornalista e vicepresidente ANPI Provincia di Cosenza, Matteo Dalena, impegnato dal 24 al 29 ottobre in un ciclo di presentazioni in tutta la Sicilia di «puttane antifasciste nelle carte di polizia» (ilfilorosso, 2017).
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Questa la sinossi del libro da ANPI Sicilia:
Ammonite, recluse, internate, confinate, soggette a oblio. Non partigiane, né eroine. Particelle minime, fascinose perché piccole, rare, difficili da distinguere, afferrare. Figure sbiadite, dimoranti nei bassi di città cadenti dove l’esercizio della prostituzione è anticamera del crimine ma contenitore di piccole, quotidiane, resistenze al fascismo. Quale il rapporto tra queste donne dalla perduta fama e gli agenti di pubblica sicurezza? Quali le leggi vigenti e i provvedimenti adottati? Una ricerca storica su un gruppo di 27 prostitute di tutta Italia schedate dal regime, condotta nelle carte del Casellario Politico Centrale dell’Archivio Centrale dello Stato.
Dal quartiere di San Berillo a Catania fino a Favara, da Caltanissetta a Palermo e Termini Imerese, Dalena sarà ospite di una serie di associazioni tra cui ANPI e ARCI.
Dalla introduzione di Maria Pina Iannuzzi, presidente ANPI Provincia di Cosenza “Paolo Cappello”:
La Resistenza ha rappresentato, nelle sue numerose sfaccettature, una significativa tappa del percorso emancipativo femminile, determinando per la donna un universo simbolico nuovo. Sono decine di migliaia le donne che hanno combattuto il nazifascismo affrontando arresti, violenze e deportazioni, che sono uscite di casa per prendere parte alla Resistenza e vi hanno fatto ritorno, spesso dimenticate, a guerra finita. Francesca, Agnese, Emilia, Palmira, Filomena, Maria, Celestina, Giuseppa, Romana, Michelina, Giovannina, Paolina, Grazia, Annunziata, Irma, Vittoria, Adele, Cecilia, Candida, Cunegonda, Teresa, Italia, Libera, come scrive Matteo Dalena, «non sono partigiane né eroine», non hanno partecipato in prima linea alla Resistenza. Sono però donne altrettanto ribelli e coraggiose che, nell’ombra più assoluta, hanno vissuto esistenze antifasciste. Al momento del mio insediamento, circa un anno fa, in seno al comitato provinciale ANPI Cosenza, ho fortemente voluto creare sin dai primi giorni una commissione di studi storici che potesse portare alla luce nuovi spunti di riflessione e al tempo stesso raccontare storie di antifascismo ancora poco o per nulla conosciute. Si aprono dunque i Quaderni Storici di ANPI Cosenza con questo volume che racchiude una ricerca appassionata e di grande forza espressiva. Matteo Dalena è scrittore infaticabile, storico, poeta intimo e civile, e come pochi riesce a diventare cantore di memorie dimenticate. È per me prezioso compagno di viaggio nelle attività resistenti del direttivo ANPI e membro attivo della commissione storica. I nomi e i volti anonimi delle donne che lo storico ci restituisce in queste pagine trasudano dignità. Donne determinate, scomode, insubordinate che con caparbietà hanno scelto l’impervio cammino dell’autonomia. Donne ingabbiate in stereotipi, mosse dalla volontà di autodeterminarsi nel presente e per il futuro, impegnandosi per cambiare sé stesse e la società attorno, pronte a rovesciare la subalternità, a provocare la morale e la cultura dominanti che il fascismo esaspererà. Storie che testimoniano la difficoltà e al tempo stesso il tenace impegno di stare dentro alle cose, di non subire l’ambiente circostante o la morale imperante.



Domenica 22 Ottobre,2017 Ore: 19:40