Caserta
Incontro dei padri Sacramentini e delle suore Orsoline

24 maggio 2010 0re 17.45


Non abbiamo un fine senza speranza,
ma una speranza senza fine.Edith Stein
Carissima/o,
 
due comunità religiose, da anni in missione a Caserta, si preparano a vivere all’interno della propria famiglia religiosa e nella Chiesa, la Comunità Rut delle Suore Orsoline SCM il Capitolo Generale - “Sentinelle di speranza, dentro a culture in trasformazione”e la comunità Zaccheo dei padri Sacramentini il Capitolo Provinciale - “Uomini di speranza e di riconciliazione per un mondo affamato di giustizia e di pace”.
In vista di tali eventi di grazia, per amore della nostra terra, della nostra gente e della nostra chiesa, è vivo il desiderio di condividere un momento di riflessione, di confronto e di dialogo con le amiche e gli amici, con la chiesa e con il territorio.  
 
                     Lunedì 24 maggio ∙ ore 17, 45 ∙ Cappella del seminario – Caserta
 
Sono con noi come relatori:

Sergio Tanzarella   

Ordinario di Storia della Chiesa presso la 
Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale di
Napoli e professore invitato presso l’Università  
Gregoriana di Roma.
 

Giuliana Martirani  

Docente di geografia Politica alla facoltà di Scienze
Politiche dell’Università di Napoli “Federico II” e
alla Lumsa di Palermo.
 
  
A partire dal documento della CEI “Per un Paese solidale. Chiesa italiana e Mezzogiorno” sentiamo indispensabile arricchirci reciprocamente per cogliere provocazioni e stimoli e intravvedere luci nuove in grado di dare vigore e slancio ai nostri passi e percorrere insieme sentieri evangelici che profumano di speranza e di vita sempre nuove “sono venuto perché tutti abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza (Gv 10,10).
 
*E’ presente la comunità delle Suore Orsoline scm in missione a Crotone (sr. Assunta, Laura e
 Adelina) per una due giorni di sororità, studio e confronto con noi sorelle della Comunità Rut.
 
Svelare la verità di un disordine abilmente celato e saturo di complicità, far conoscere la sofferenza degli emarginati e degli indifesi, annunciando ai poveri, in nome di Dio e della sua giustizia, che un mutamento è possibile, è uno stile profetico che educa alla speranza. Occorre però che il senso cristiano della vita diventi fermento e anima di una società riscattata da ritardi e ingiustizie, capace di stare al passo del cammino economico, sociale e culturale del Paese intero.
Il nostro non è un ottimismo di facciata, ma una speranza radicata nel segno sacramentale dell’Eucarestia.  La predicazione profetica di Gesù suscitava stupore perché annunciava un’esistenza degna, diversa, rinnovata, una morale più giusta e praticabile, attivando energie altrimenti trascurate e sprecate, innescando l’attesa di una trasformazione possibile.  
bisogna osare la speranza!   (Dal doc. “Per un Paese solidale. Chiesa italiana e Mezzogiorno”)

 



Marted́ 04 Maggio,2010 Ore: 16:04