Sosteniamo la proposta di legge Segre!

di Augusta De Piero

Ho ritrovato e ricopiato una intervista di Gad Lerner alla sen Segre:  Rai 3  - 5 settembre 2018 che si può ascoltare dal link che ricopio in calce.
Ne ho trascritto il testo.
"Intorno a noi si vedono  delle cose che nella mia mente suonano come già sentite,  come un’eco lontana di qualche cosa che si sta avvicinando.
C’è una violenza adesso nelle persone che da tempo non rilevavo  attorno a me.
Io sono stata una richiedente asilo che mi è stato rifiutato con le conseguenze:   Auschwitz
Io sono stata una con i documenti falsi,  clandestina sulle montagne
Quindi conosco quelle storie personalmente
Conosco come si sta, come si è, come si cerca di farsi accettare là dove si spera di trovare la salvezza
E  quindi come faccio a non  notare quell’indifferenza  quando un barcone si rivolta e 200 persone muoiono nel Mediterraneo?
Persone di cui non si saprà mai il nome”
Mi fermo un attimo sulla vicenda  preparatoria  del decreto
5 settembre 1938 – Regio Decreto Legge 5 settembre 1938-XVI, n. 139
Provvedimenti per la difesa della razza nella scuola fascista
Il decreto era stato accuratamente preparato
Il 14 luglio 1938 era stato pubblicato, su ““Il Giornale d’Italia” il Manifesto degli scienziati razzisti o Manifesto della razza.
Il 5 agosto 1938 il regime fascista si rese conto della necessità di sostenere con una serie di strumenti culturali efficaci e capillarmente diffusi la politica razzista inaugurata subito dopo la conquista dell’Impero. Il primo direttore fu Telesio Interlandi (1894-1965) affiancato, dal quarto numero in poi, da Giorgio Almirante (1914-1988).
La rivista uscì, con cadenza quindicinale, fino al 20 giugno 1943.
Il RD del 5 settembre aveva garantito l’inizio dell’anno scolastico senza ebrei , né scolari, né studenti, né insegnanti in tutte le scuole del Regno e venne integrato pochi mesi dopo dal RD-L 15 novembre 1938, n. 1779, Integrazione e coordinamento in unico testo delle norme già emanate per la difesa della razza nella Scuola italiana
Il 18 settembre del 1938, da Piazza Unità d’Italia a Trieste Benito Mussolini aveva instaurato l’antisemitismo come fondamento dell’ideologia di regime.
Liliana Segre fissa in un’immagine quel momento e le sue conseguenze ’l’inchiostro nero della firma del re sulle leggi razziali era un unico filo, che man mano si era ingrossato ed era diventato una rotaia che portava ad Auschwitz”.
Oggi la preparazione delle esclusioni, delle violenze per via burocratica  è di una volgarità incontenibile nel perseguimento di un obiettivo feroce ma ancora confuso.  I casi di violenza verbale e fisica ci vengono rovesciati addosso non più come malignità sotterranee  ma come orgogliose affermazioni di sé nell’atto di distruggere e girano slogan che – per chi li pronuncia – assumono una valenza di proclamazione politica quasi incontrastata.
Quello che mi fa orrore è l’indifferenza della popolazione, delle organizzazioni culturali, della chiesa alla norma che dal 2009 nega – con subdola obliqua manovra – il certificato di nascita (e quindi il nome)  ai nati in Italia se figli di sans papier, un cuneo che, secondo me,  ha aperto una frattura in un tessuto cui si vuole togliere ogni connotato di civiltà. Da quella frattura dilagherà - e il processo è già iniziato -il peggio del peggio contro cui mi sembra abbiamo scelto di essere privi di difese.
Per chi lo voglia leggere aggiungo il link a ciò che ne ho scritto nel mio blog    diariealtro.it



Martedì 26 Febbraio,2019 Ore: 11:23