Appello
Aldo Capitini e Teresa Mattei voterebbero No!

al prossimo referendum confermativo sullo stravolgimento della Costituzione Repubblicana.


a cura di Centro Gandhi onlus

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Aldo Capitini, antifascista, fondatore del movimento liberal-socialista, ideatore della prima marcia per la Pace e la fratellanza tra i popoli del 1961, fondatore del movimento nonviolento per la Pace
Teresa Mattei, staffetta partigiana, la più giovane eletta all'Assemblea costituente, scelse la mimosa come fiore delle donne, fondò “La lega per il diritto dei bambini alla comunicazione”

Aldo Capitini, fautore della nonviolenza già durante il fascismo, alla caduta della dittatura si distinse per il suo impegno a dare alla nuova Repubblica istituzioni il più possibile aperte all'idea di omnicrazia (il potere di tutti) e promosse la nascita dei COS (Centri di Orientamento Sociale) in ogni quartiere e villaggio, dove tutti i cittadini potevano discutere dalle questioni locali a quelle internazionali. Cercò inutilmente di convincere i membri della Costituente ad inserire nella Costituzione il riconoscimento dei COS come forme dal basso di democrazia diretta.
Capitini pensava a una democrazia fondata sui COS e non sui partiti, sulla partecipazione popolare e non sui professionisti della politica.
Successivamente avversò tutti i tentativi di instaurare il presidenzalismo, si oppose a ogni legge elettorale di tipo maggioritario e denunciò come in nome della governabilità si voleva in realtà ritornare a un sistema autocratico, dove pochi potevano decidere della guerra e della pace.
Chiedeva, invece, di introdurre nella democrazia rappresentativa meccanismi di controllo e di revoca degli eletti da parte degli elettori.
Teresa Mattei, da parte sua, fino agli ultimi anni della sua vita, si oppose con fermezza ai tentativi di stravolgimento della Costituzione, che aveva contribuito a scrivere, e con chiarezza spiegò come fosse importante per la salvaguardia della democrazia ripristinare un sistema elettorale proporzionale, perché i sistemi maggioritari falsificano la rappresentanza, trasformando delle minoranze in maggioranze assolute prevaricatrici, col potere di distruggere anche la legge fondamentale (si ascolti il suo intervento in occasione del 60° della Liberazione il 5 maggio 2005 all'Università di Firenze https://youtu.be/47UgtFeaXUo)
Le attuali riforme (un senato non più elettivo, un numero maggiore di firme - 800.000 - per chiedere un referendum abrogativo, un numero maggiore di firme – 150.000 - per proporre una legge di iniziativa popolare, vanno nella direzione dell'accentramento dei poteri a vantaggio dei professionisti della politica e delle élite dominanti.
Il prossimo referendum non sarà meno importante di quello istituzionale del 1946 in cui si scelse tra monarchia e Repubblica.
Nel referendum non sarà in gioco la sorte di un governo, ma l'intero sistema democratico, con conseguenze che non saranno di breve termine, ma che si rifletteranno drammaticamente sulla vita delle future generazioni.
Stampato in proprio dal Centro Gandhi onlus via Santa Cecilia, 30, Pisa
il 30 gennaio 2016 anniversario del martirio del Mahatma Gandhi




Lunedì 01 Febbraio,2016 Ore: 15:36