Appello alle amministrazioni, alle istituzioni, alle associazioni, alle fondazioni, ai comitati, agli istituti propugnatori e a chiunque si riconosce appartenente alla specie Homo sapiens
BASTA ESTRAZIONI FOSSILI

DIFENDIAMO L’ACQUA, L’ARIA E L’AGRICOLTURA  DELL’IRPINIA E DEL PIANETA DA UN MODELLO DI SVILUPPO INQUINANTE


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L’Italia, per far fronte alla crescente richiesta di energia, persegue una politica energetica ancora troppo orientata sull’uso delle fonti fossili. Sulla base delle conoscenze attuali è infatti ragionevole pensare, secondo molti studiosi quali James Hansen, Luca Mercalli ... e gli oltre 200 scienziati del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC) dell’ONU, che l’aumento degli eventi climatici catastrofici estremi che si verificano con sempre maggior frequenza e violenza, non sarebbe frutto della normale alternanza climatica, che pur sempre c’è stata, ma dell’aumento di gas serra (CO2, CH4, N2O, CFC, O3, vapore acqueo) nell’atmosfera.
Perciò proviamo sconforto e trepidazione quando sentiamo che anche l’Irpinia sarà trivellata alla ricerca di fonti energetiche fossili. Difendiamo l’ambiente fermando le trivellazioni e ogni progetto di ampliamento dell’estrazione di fonti fossili in qualsiasi parte del mondo si vogliano fare. Difendiamo la biosfera e le forme di vita che ci sono in essa.
È indicativo ascoltare, subito dopo un evento climatico estremo, gli interventi dei politici che dicono: "Faremo di tutto per aiutare le persone colpite dal tornado,…”, questa fu la dichiarazione di George Bush dopo il tornado che travolse New Orleans nell’agosto del 2005.
«L'intero paese è con voi, non sarete soli. Faremo ogni cosa per fronteggiare l'emergenza». Questa è stata la dichiarazione di Barack Obama dopo il tornado che travolse Oklahoma City nel maggio dello scorso anno. Simile dichiarazione la fece la Cancelliera Angela Merkel, dopo l’alluvione del giugno 2013: “… fidatevi, faremo tutto il possibile per aiutarvi”.
Simile ancora a quella di Enrico Letta dopo l’alluvione in Sardegna (novembre 2013): Ora ci deve essere "l'impegno totale dell'intera comunità nazionale”.
Sono dichiarazioni umanamente apprezzabili e condivisibili ma piuttosto che fare queste dichiarazioni di circostanza a disastro avvenuto sarebbe meglio preoccuparsi di recepire gli avvertimenti degli esperti indipendenti (come quelli dell’IPCC - Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico) che suggeriscono di ridurre i gas serra mettendo in atto le politiche necessarie per azioni di prevenzione.
Secondo le proiezioni attuali, nel 2042 gli abitanti della Terra saranno circa 9 miliardi e tutti vorranno vivere agiatamente. Questo significa molta richiesta di energia in più di quella attuale. Ma se pensiamo di soddisfare tale richiesta continuando a produrla con le tecnologie che utilizzano le fonti fossili, le emissioni di CO2 si raddoppieranno entro il 2050 e la temperatura del pianeta potrebbe aumentare di circa 3 °C. Per di più anche i combustibili fossili finiranno tra poche decine di anni. Non ha nessun senso continuare in questa direzione. Gli esperti del settore in tutte le occasioni lo continuano a ribadire e le manifestazioni climatiche sempre più estreme dovrebbero indurci a prendere sempre più in seria considerazione quanto ci viene detto. L’Homo sapiens sta correndo dei rischi che non ha alcun senso correre. Continuare ad espandere l’estrazioni delle fonti fossili significa voler ignorare co-scien-te-men-te i possibili aggravamenti dei danni. Significa che le frasi "Faremo di tutto.. (Bush), Faremo ogni cosa…(Obama), faremo tutto il possibile…(Merkel), impegno totale… (Letta), resteranno parole che i governanti di turno di tutto il mondo dovranno ripetere ancor più spesso e più drammaticamente.
Basta con le roboanti dichiarazioni se poi non si fa nulla di concreto per contenere il riscaldamento globale con politiche energetiche rivolte a diminuire le estrazioni di fonti fossili. Il clima è un sistema complesso, molto complesso che dipende da tanti fattori (irradianza solare, Gas serra, aerosol, riflettività delle superfici) e la soluzione è ancor più complessa. Ma ciò non vuol dire che non dobbiamo interessarcene. Valutare la variazione media della temperatura del pianeta, e di conseguenza il clima, in termini di una vita umana o di alcuni secoli è di scarsa rilevanza scientifica. Se invece la valutazione avviene in base a modelli che utilizzano dati geologici che riguardano centinaia di millenni allora il quadro che si ottiene è molto più significativo. Dai modelli climatici che fanno riferimento ai dati scientifici pubblicati dall’IPCC (oltre che da altri scienziati), si evince (vedi figure sottostanti) che in Antartide (Vostok) da 425.000 anni fa fino al 1750 (anno 0 nei grafici), la temperatura ha oscillato fra ere glaciali e interglaciali discostandosi raramente al di sopra dei 3 °C da quella del 1750 (assunta come temperatura di riferimento).
Nello stesso periodo di tempo la concentrazione di CO2 ha oscillato nell’intervallo compreso fra 160 parti per milione (ppm) (picco minimo corrispondente a 16.000 anni fa), e 310 ppm (picco massimo corrispondente a 325.000 anni fa), in buona correlazione con le variazioni della temperatura. Un analogo risultato si ottiene per l’andamento del livello del mare. Nel loro insieme i tre grafici, che rappresentano le variazioni della temperatura, della CO2 e del livello del mare per oltre 400 millenni, dimostrano che se aumenta la concentrazione di CO2 aumenta la temperatura, e viceversa. Nell’ultimo millennio la concentrazione di CO2 (linea blu del grafico sottostante [Fonte: Mann, M.E., R.S. Bradley, and M.K. Hughes, Global-scale temperature patterns and climate forcing over the past six centuries, Nature, 392, 779-787, 198.]) si è mantenuta sempre al di sotto di 310 ppm fino alla metà del secolo scorso. Successivamente ha superato il suddetto valore e continua ad aumentare in maniera esponenziale con conseguente aumento della temperatura (linea rossa) confermando la correlazione fra temperatura e concentrazione di CO2. Pertanto l’espansione dell’estrazio-ne delle fonti fossili diviene sempre più insostenibile a causa del riscaldamento globale generato.
Oggi che l’Homo sapiens ha a disposizione i dati e le conoscenze. Dimostri la sua sapienza: utilizzi le fonti rinnovabili per sopperire alle richieste di energia da parte dell’intera umanità. Abbiamo le tecnologie e la capacità necessarie per farlo.
OCCORRE SOLO LA VOLONTA’ DI FARLO.
Ci appelliamo a tutte le amministrazioni, istituzioni, associazioni, fondazioni, ai comitati sociali, agli istituti propugnatori e a chiunque si riconosce appartenente alla specie Homo sapiens che ha a cuore l’ambiente e le giovani generazioni.
Firma l’appello.
Gesualdo, 22 febbraio 2014
Hanno collaborato alla redazione dell’appello:
Michele Zarrella – ingegnere
Gianni Mula – fisico teorico università di Cagliari
Roberto De Prisco – docente università di Salerno
Giovanni Sarubbi – direttore del sito www.ildialogo.org
Franca Bianco – impiegata
Michele Gambino – ricercatore CNR
Sabato Iannaccone – ricercatore CNR
Luigi De Simio – ricercatore CNR
Hanno espresso la loro adesione:
Fondazione Carlo Gesualdo - Presidente Edgardo Pesiri
Sezione Monti Picentini di AstroCampania - responsabile Vincenzo Favale
EMME31 - ASSOCIAZIONE ASTROFILI ALTIRPINI
Alex Zanotelli – missionario comboniano
Francesco Marulo – docente università di Napoli
Alberto Chiarucci – ingegnere
Paolo Tagliapietra – docente di musica
Marco Mannetta – informatico (osservatorio astronomico di Trieste)
Dora Garofalo – preside in pensione
Fra Luigi Di Fiore – cappuccino
Alberto Bocchino - ingegnere
Alfonso Mordente – Dottore Commercialista
Gabriele Perrotti – docente universitario
Valentino Stanco – dirigente scolastico
Viviana Saia – studentessa universitaria
Luigi Stornaiuolo – ex direttore di banca
Antonio Antoniello – direttore amministrativo
Nicolò Accardo - Dipartimento A.S.S.I.- Milano
Benedetto De Stefano – ingegnere
Agostino Iannaccone – ottico
Ermelindo Pascale – tecnico telecom pensionato
Carmelo Vincenzo Di Mauro – medico generico
Franco Di Gianni - architetto
Enzo Di Salvatore - Professore associato di Diritto Costituzionale Università di Teramo
L'appello rimarrà in rete fino al 5 aprile.
Il 5 aprile dalle 17.30 alle 20.30 terremo ad Avellino un convegno per illustrare i temi dell'appello che sarà poi inviato agli organi istituzionali competenti locali, regionali e nazionali.
L'appello verrà inviato altresì alle scuole, a tutte le associazioni e a tutte le comunità religiose dell'Irpinia.




Sabato 22 Febbraio,2014 Ore: 10:43