Editoria.
Un appello contro l'abrogazione delle tariffe agevolate per la spedizione postale

Ne sono promotori “Confronti”, “Riforma”, “Articolo 21” e il CRIC


Roma (NEV), 7 aprile 2010 - “Si tratta di un provvedimento pericoloso e inaccettabile, sbagliato sia nel metodo che nel merito, e che intendiamo contrastare”. Così si sono espressi il direttore della rivista di dialogo interreligioso “Confronti”, Gian Mario Gillio, del settimanale delle chiese battiste, metodiste e valdesi “Riforma”, Luca M. Negro, del quotidiano online “Articolo 21”, Stefano Corradino, e il segretario del Coordinamento riviste italiane di cultura (CRIC), Rosario Garra, in un appello contro il decreto ministeriale che dal 1° aprile abroga tutte le tariffe agevolate di spedizione in abbonamento postale riguardanti l'editoria.
L'appello, indirizzato al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, al presidente del Senato Renato Schifani, e al presidente della Camera Gianfranco Fini, sottolinea come la decisione del governo, provocando un aumento di oltre il doppio dell'attuale tariffa di spedizione postale, metta a serio rischio la sopravvivenza di giornali, riviste e case editrici “provocando la cancellazione di centinaia di testate e alcune migliaia di posti di lavoro tra giornalisti, amministrativi e tecnici”. La decisione del governo, lamentano i promotori dell'appello, è arrivata “senza che gli editori fossero informati e senza aver avuto il tempo di poter capire come organizzarsi diversamente”. Una contrattazione diretta con Poste Italiane S.p.A al momento è impraticabile, visto il regime di monopolio in cui queste agiscono. “Occorre mettere riparo rapidamente a tale improvvida decisione – prosegue l'appello rivolto alle tre massime cariche dello Stato -, perché gli aggravi economici che produce ricadono immediatamente sugli editori, gran parte dei quali, piccoli e medi, non sono in grado di sostenerli, né esistono le condizioni di mercato per trattare direttamente con Poste Italiane il costo delle spedizioni, con il rischio reale di dover cessare le pubblicazioni, con pesanti ricadute anche per la cultura e l’informazione del paese”. Per aderire all'appello: direttoreconfronti@yahoo.it; www.articolo21.org


Giovedě 08 Aprile,2010 Ore: 17:05