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40 gradi

Il pianeta è a rischio, ma a rischio che?


di Michele Zarrella *

L’aumento delle temperature è in costante accrescimento. Dove arriveremo?

Dipende dai nostri comportamenti. Entro fine secolo si potrebbero avere scenari diversi a seconda del nostro modo di agire. Solo una presa di coscienza mondiale può salvare la nostra specie.

In che senso?

Se continueremo a immettere gas serra nell’atmosfera allo stesso modo in cui abbiamo fatto finora (alte emissioni) la temperatura continuerà ad aumentare. In Italia, entro fine secolo potremmo avere un aumento della temperatura media annua rispetto a quella del 1990 di 5,1 gradi circa, secondo lo scenario RCP8.5 dell’IPCCC: il Gruppo intergovernativo per i cambiamenti climatici dell’ONU.

E se le emissioni diminuiscono drasticamente?

In questo caso, in Italia avremo un aumento di 1,6 gradi circa secondo lo scenario RCP2.6 dell’IPCCC.

Si potrebbe dire un caldo da morire.

Purtroppo si. Questa è la strada che abbiamo intrapreso e che continuiamo imperterriti a battere.

Quali sono i maggiori rischi?

Le ondate di calore potrebbero aumentare di dieci giorni all’anno. Ed abbiamo visto cosa è successo nel 2003: 70.000 morti in Europa. Nel 2015, in Italia, a causa delle ondate di calore la mortalità delle persone anziane nelle grandi città, dove l’effetto è maggiore, è stata stimata in aumento del 13 per cento.

E poi?

C’è l’altra faccia della medaglia: l’aumento delle alluvioni. Nello scenario ad alte emissioni di gas serra le alluvioni (precipitazioni con 20 mm o più) potrebbero aumentare di quattro giorni in media annua con conseguenti smottamenti e inondazioni.

Questi due rischi faranno diminuire l'acqua potabile.

Esattamente. L’acqua potabile sarà una delle grande emergenze future. Senza trascurare i decessi in aumento per l’aria inquinata. In Italia vengono attribuiti 30.000 decessi all’anno.

Ma alcuni titoloni di stampa parlano di pianeta sotto scacco, di pianeta in agonia.

Mi è arrivata sui social una foto di un cervo che attraversa la strada di un bosco. La scritta diceva “NON FIDARTI DELLE APPARENZE: NON È IL CERVO CHE ATTRAVERSA LA STRADA MA È LA STRADA CHE ATTRAVERSA IL BOSCO”. Molta stampa parla di pianeta a rischio. È una notizia completamente errata. Ma a rischio di che? Il pianeta continuerà a girare su se stesso come una trottola e a orbitare intorno al Sole per almeno altri 5 miliardi di anni e non si prenderà cura per nulla se ci sarà l’estinzione di una ennesima specie. Ne ha già “deglutito” tante, dinosauri compresi. Nulla cambierà se deglutirà anche quella dell’Homo sapiens sapiens.

Gesualdo 8 luglio 2018

*Ingegnere e astrofilo

Per contatti

zarmic@gmail.com

sito web: digilander.libero.it

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Domenica 08 Luglio,2018 Ore: 07:11