Puglia, la neve, i disagi, il rispetto del creato

di Virginia Mariani

Erano trent’anni che non succedeva ma, appunto, è già successo sebbene molti anni fa e poi ancora prima.
Trent’anni che le scuole non rimanevano chiuse per una settimana per la neve che, come si sa, fa felici i bimbi e le bimbe, di oggi e di ieri, ma rende difficoltosi se non impossibili i più semplici spostamenti e anche i soccorsi. E ciò che prima era normale e scontato e magari pure ripetitivo e noioso diventa di colpo eccezionale indispensabile e importante.
In Puglia ha nevicato addirittura in Salento, fin sopra le spiagge (che spettacolo!), e anche qui in provincia di Taranto sono state molte le masserie rimaste isolate, molti i campi e i raccolti distrutti e molte le zone senza luce e riscaldamenti per tantissimi giorni. Si possono immaginare le conseguenze … ma si sa quanto bene faccia la neve all’agricoltura: “Sotto la neve pane, sotto la pioggia fame” dice un proverbio. Le temperature scese repentinamente sotto lo zero dopo la siccità, però, complicano le cose. E i prezzi dei prodotti agricoli aumentano anche del 190%, ma ingiustificatamente, come dicono gli esperti. Nel frattempo un gruppo di giovani geniali inventa le Olimpiadi invernali di Toritto (BA) e, oltre a scatenare la divertente creatività del web, si fa promotore di un crowdfunding di beneficienza.
Finita qui l’emergenza ma non il conto dei danni, ecco che un’alleanza mostruosa di fenomeni critici ci presenta un’altra situazione molto più disastrosa e pure in una zona già provata da ripetuti terremoti: “ … cosa abbiamo fatto di male?” si dice in Abruzzo mentre si continua a pubblicizzare un numero di telefono solidale per raccogliere fondi, dopo quelli già raccolti e ancora non arrivati.
Ecco cosa abbiamo fatto e pure di male: abbiamo continuato a non ascoltare il Creato e a non rispettarlo con le sue creature e abbiamo continuato a speculare sull’ambiente e sulla vita delle persone.
L’Italia è in prevalenza montuosa e collinare, è un’area sismica, è ad alto rischio idrogeologico anche perché negli anni la politica edilizia ha costruito dimenticando volutamente le sue prime due caratteristiche fisiche. Non solo non si rispetta il principio di precauzione, vivendo sempre e soltanto nell’emergenza, ma nel rinnovato delirio di onnipotenza l’umano ha perso il timore di Dio. Quel timore che ci chiama individualmente alla responsabilità di ogni nostra parola e di ogni nostra azione: un motivo in più per celebrare la Riforma protestante annunciando ai nostri giorni la Grazia di Dio e la Riconciliazione in Lui.
Virginia Mariani

 

 

 



Sabato 28 Gennaio,2017 Ore: 17:46