Anniversario di Fukushima

C’era una volta il nucleare


di Michele Zarrella

 Oggi è l’anniversario di una catastrofe costituita da tre eventi devastanti: terremoto, tsunami, emergenza nucleare.
Chi ha fatto più vittime? Il terremoto, lo tsunami o il disastro nucleare? Il terremoto, un evento naturale dopo pochi minuti è terminato ed ha fatto pochissime vittime, grazie alle costruzioni antisismiche.
Lo tsunami evento conseguente al terremoto dopo poche ore è finito facendo migliaia di vittime.
Il disastro nucleare fra molti secoli finirà e oltre ai danni ambietali letali e alle vittime che già ha fatto chissà quante altre ne farà. Nessuno le potrà mai contare.
A tutt’oggi si stima che tutte le vittime sono 15.854 secondo i dati della polizia nazionale, 3.155 dispersi e 26.992 feriti; 129.107 case distrutte, 254.139 danneggiate [da Repubblica.it] e oltre 470.000 sfollati. La zona intedetta ha un raggio di 20 chilometri e 128.000 sfollati. Come se le radiazioni giunte a 30 km si fermassero. Ma tant'è. Il governo ha dichirato abitabili (per legge) le zone oltre il raggio di 30 km. E in quelle zone la gente è rimasta perché costretta da esigenze di lavoro e dalla mancanza di alternative abitative.
Sconsolati e afflitti, di fronte a una tale tragedia, in questo anniversario, possiamo dire:
c’era una volta Fukushima;
c’era una volta la fauna intorno a Fukushima;
c’era una volta la flora intorno a Fukushima;
c'era una volta l'acqua potabile;
c’era una volta il cibo incontaminato;
c'era il pesce incontaminato;
c’era una volta la comunicazione corretta;
c’era una volta la politica incorrotta;
c’era una volta la fiducia;
c’era una volta l’onestà;
c’era una volta l’uomo saggio;
c’era una volta la vita.
Purtroppo tutti i disastri nucleari nulla ci hanno insegnato, e a tutt'oggi non possiamo dire:
c'era una volta il nucleare,
perché, con la ragione oscurata dall'avidità, la potente lobby del nucleare congiura contro la vita e, come un mantra, continua a sostenere che tutto è sotto controllo, che i danni sono limitati che questo nucleare è pulito, è sicuro, è economico.
Chi sostiene questo oggi o è in malafede o è disonesto e non paga per tutti i morti che ha provocato. La speranza è che questi disastri e la storia siano di monito e maestri affinché l'uomo non ripeta più questi sbagli.
In questo giorno ci accompagnino pietà umana e compassione per tutti i morti e per la ferita letale all'ambiente, alla flora e alla fauna intorno a Fukushima.
Gesualdo, 11 marzo 2012
Michele Zarrella
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Domenica 11 Marzo,2012 Ore: 09:26