OTTO DOMANDE L’OTTO DEL MESE.
ANCHE LE ABITAZIONI DEVONO AVERE UNA CLASSE ENERGETICA

di Michele Zarrella

Michele Zarrella insegna elettrotecnica, nell’Istituto di istruzione superiore di Grottaminarda, trattando di produzione, trasporto e utilizzo dell’energia elettrica. Da quando è entrato in vigore il trattato di Kyoto si interessa di cambiamenti climatici, e dei contributi delle attività umane sulla immissione di gas serra nell’atmosfera. Insieme ai suoi alunni ha prodotto ricerche in laboratorio, brochure, CD e DVD. Svolge la professione di ingegnere. Pubblichiamo la quarta intervista della serie OTTO DOMANDE L’OTTO DEL MESE.
 
ANCHE LE ABITAZIONI DEVONO AVERE UNA CLASSE ENERGETICA
Risparmiamo sulla bolletta e riduciamo l’inquinamento
 
Con il DPR 59/09 sono entrate in vigore le disposizioni relative alla certificazione energetica degli edifici. Quali le novità.
Con l’entrata in vigore del DPR n. 59/09 per potere acquistare un appartamento o una casa, oltre ai documenti di rito: accatastamento, titolo di provenienza, licenza edilizia, occorre anche l’attestato di certificazione energetico.
A che serve tale certificato?
Serve ad attestare la classe energetica dell’appartamento, che (come per gli elettrodomestici) varia dalla classe A alla G. Quelli di classe A sono quelli che consumano meno energia e quindi hanno maggior valore sul mercato, mentre quelli della classe G sono i più energivori e quindi più costosi per il loro utilizzo e meno convenienti da un punto di vista commerciale.
Chi fa il certificato?
Il certificato viene redatto da un tecnico specializzato che ha il compito di analizzare l’appartamento e classificarlo. Se la classe energetica risulta bassa, di tipo E, F o G, il tecnico proporrà degli interventi per migliorare la classe energetica.
Quanto costa un attestato?
Se ci sono opere da fare dipende dalle opere che si andranno a fare. Ma solo l’attestato senza opere costa dai 450,00 agli 850,00 euro, a seconda se trattasi di un piccolo appartamento o di una villa. La classe G può essere attestata anche con un’autocertificazione del proprietario. È chiaro però che così si svaluta il valore commerciale dell’abitazione.
Quali sono gli interventi più importanti?
Inizierei dal tetto. L’aria calda va verso l’alto e dal tetto si disperde la maggior parte del calore di tutto l’edificio. Il risparmio energetico e quindi in bolletta, se si fa un buon tetto ventilato, può raggiungere anche il 40% del consumo. Sul tetto consiglio di mettere un pannello solare per la produzione dell’acqua calda. Altri interventi importanti da fare sono: la sostituzione dei vetri semplici con vetri camera basso emessivi, un cappotto alle pareti esterne, che si può fare anche all’interno. L’apposizione di fogli isolanti e riflettenti fra i radiatori e la parete esterna con la cura di mettere la parte riflettente verso l’interno della camera.
Ma questi interventi sono detraibili dalle tasse?
Sì tutti gli interventi di riqualificazione energetica oltre a ridurre le immissioni di gas serra nell’atmosfera con conseguenze positive sull’ambiente, sono detraibili dalle tasse per il 55% spalmabile dai tre ai dieci anni, per tutti i lavori che verranno effettuati entro il 2010, salvo proroghe.
Ci sono altri interventi da poter fare?
Sì. Chi può monti un riscaldamento a pavimento integrandolo con una caldaia a condensazione. Un sistema che può dare fino al 30% di risparmio sulla bolletta energetica, che se la valutiamo nel tempo di vita dell’abitazione porta un risparmio veramente consistente che ripaga l’investimento iniziale.
In definitiva quali sono i vantaggi?
È chiaro che se devo comprare o affittare o costruire una casa mi conviene spendere qualcosa in più, ma orientarmi per una di classe A o B. Dopo alcuni anni avrò ammortizzato i costi e per il resto della vita (della casa) sarà tutto risparmio per il portafoglio, minor immissione di gas serra e rispetto per l’ambiente.
Gesualdo, 8 maggio 2010
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Michele Zarrella
 
 
 
 
 


Sabato 08 Maggio,2010 Ore: 16:16