ARSENICO: IL PUNTO

di Il Centro di ricerca per la pace di Viterbo

Nel dibattito pubblico sulla questione della presenza dell'arsenico nell'acqua potabile si rischia spesso di dimenticare il punto decisivo. Ed il punto deciviso e' che ingerire arsenico e' velenoso.

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Pertanto occorre non solo che l'Italia immediatamente si adegui a quanto prescritto dall'Unione Europea e cessi ogni regime di deroga che si traduce di fatto in licenza di avvelenare a livello di massa.

Occorre anche che le istituzioni si impegnino immediatamente non solo per rientrare nei parametri europei, ma altresi' per dearsenificare del tutto le acque destinate a consumo umano.

Che per anni ed anni irresponsabilmente nel Lazio si sia permesso attraverso il regime della deroga di avvelenare i cittadini fornendo acqua ad uso potabile che "legalmente" poteva contenere fino a 50 microgrammi di arsenico per litro, e' un crimine scandaloso, che deve immediatamente cessare. E ad esempio l'"Associazione italiana medici per l'ambiente" ha indicato con precisione i provvedimenti che possono e devono essere presi immediatamente in tutti i Comuni in cui il problema si presenta.

Ma se vi fossero degli insipienti e degli irresponsabili che volessero sostenere che una presenza di 20 microgrammi di arsenico per litro di acqua e' un avvelenamento "accettabile", a costoro occorre replicare che non lo e'.

Come in verita' non e' accettabile neppure una presenza di 10 microgrammi per litro.

L'arsenico e' un veleno: nell'acqua che entra nell'organismo degli esseri umani non deve esservene ne' poco ne' punto.

Per questo agli amministratori pubblici che in questi giorni si sono finalmente accorti della gravita' della situazione e che devono prendere provvedimenti urgenti, vogliamo ricordare che l'unico criterio cui devono attenersi e' il seguente: cessare di avvelenare gli esseri umani.

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Cessare di avvelenare gli esseri umani: i provvedimenti a tal fine necessari sono evidenti.

Nel caso specifico la prima cosa da fare da parte delle pubbliche amministrazioni e' dichiarare non potabile l'acqua che contiene arsenico; fornire con adeguate modalita' acqua bevibile alle persone; procedere laddove occorra alla dearsenificazione con tecnologie appropriate; e last but not least decidersi a considerare la difesa dell'ambiente - ergo la salute e la sicurezza della vita degli esseri umani - come il primo decisivo dovere dell'azione politica ed amministrativa.

 

Il Centro di ricerca per la pace di Viterbo

 

Viterbo, 29 novembre 2010

 

Mittente: Centro di ricerca per la pace

e-mail: nbawac@tin.it

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Marted́ 30 Novembre,2010 Ore: 16:33