Ambiente
Ancora Copenhagen

di Michele Zarrella

Informare per conoscere e conoscere per proteggere.


Lunedì inizia il vertice di Copenhagen. Tutti dobbiamo prestare attenzione e far giungere ai grandi della terra il nostro pensiero come stanno facendo egregiamente le organizzazioni ambientaliste. Il rischio grave è che nel summit non si prendano decisioni precise, impegni concreti con un programma temporale effettivo e con scadenze certe. Obama ha proclamato di voler ridurre del 17% le immissioni di anidride carbonica nell’atmosfera, ma rispetto a quelle dell’anno 2005. Nel Trattato di Kyoto l’anno di riferimento è il 1990. Ridurre del 17% rispetto alla quantità di immissioni dell’anno 2005 significa ridurre di circa il 4-5% di quelle del 1990 e questo è davvero poco se si vuole dare il segnale forte di un impegno serio contro l’aumento della temperatura nell’atmosfera . Di grande impatto è stata l’iniziativa di affiggere a Copenhagen i manifesti dei capi di stato invecchiati di qualche decennio che dicono: “Scusa se non sono riuscito ad evitare i cambiamenti climatici”. Certamente occorre pressare i capi di stato affinché prendano decisioni ed impegni concreti con un cronoprogramma certo. Insomma vorremmo meno proclami eclatanti e più fatti. Ma questo lo dobbiamo fare prima noi.
Ognuno di noi contribuisce all’aumento di gas serra e ognuno di noi può e deve fare qualcosa. Oltre a far sentire la nostra opinione ai nostri governanti che ci rappresentano, occorre passare ai fatti. Quindi cominciamo da casa nostra. Dobbiamo acquisire un metodo di comportamenti sobri e rispettosi dell’ambiente. Abbassiamo di due gradi la temperatura di casa e se abbiamo freddo indossiamo un pullover. Mangiamo meno carne. Consumiamo cibi locali. Non facciamo una spesa troppo abbondante col rischio altissimo di far deperire le derrate. Non lasciamo inutilmente accesi gli apparecchi elettrici (lampade, stufe, ecc.). Non lasciamo in standby le apparecchiature elettroniche (computer, televisori, radiosveglie, ecc.). Consumano moltissimo. Da un’indagine fatta nel laboratorio di elettrotecnica con i miei alunni abbiamo calcolato che, in una abitazione, solo i led accesi consumano in un anno una quantità di energia pari a quella necessaria per 13 lavaggi di una lavatrice. Ma se stacchiamo la spina di un televisore risparmiamo un’energia cinque volte maggiore di quella suddetta, cioè una energia pari a quella necessaria per 65 lavaggi. Poiché oggi, in molte case, ci sono più di un televisore e tante altre apparecchiature elettroniche che divorano energia (computer, videoregistratore, radiosveglia, ecc.) pensate a quanta energia si potrebbe risparmiare solo con l’accortezza di staccare la spina senza nulla togliere al benessere a alla qualità della vita a cui siamo abituati. Non parliamo poi delle lampadine accese inutilmente. Pensate che una lampadina di 100 watt consuma 3.125 volte quella di un led. E quando lasciamo una stufa accesa, quanta energia sprechiamo? Una stufa accesa consuma fino a venti volte in più dell’energia consumata da una lampadina da 100 watt.
Tutte queste accortezze oltre a costituire, prima di tutto, un grande beneficio per la riduzione delle immissioni di gas serra, a proteggere il nostro ambiente,  a non far aumentare la temperatura dell’atmosfera, portano un notevole vantaggio economico personale che può arrivare fino a 600 euro all’anno. In venti anni sarebbero 12.000 euro. Scusate se è poco. Concludendo il summit di Copenhagen inizia lunedì prossimo, ma la riduzione delle immissioni di gas serra nell’atmosfera inizia subito da casa nostra. Buon risparmio.
Gesualdo, 04 dicembre 2009
Michele Zarrella


Sabato 05 Dicembre,2009 Ore: 08:09