Abruzzo - Lettera
L'immoto terremoto

di don Aldo Antonelli

In occasione dei funerali delle vittime del terremoto ebbi a rilasciare, non so a chi o su quale giornale, queste dichiarazioni:
"Sono abruzzese, nato a Tagliacozzo, in provincia dell'Aquila e residente ad Avezzano, sempre in provincia dell'Aquila. Amo questa terra ma l'amore non mi rende cieco e ancor meno silente. Sono addolorato per questo "tremor mortis" che strozza il respiro in gola alle popolazioni, ma questo dolore non mi anestetizza né mi addormenta nel pietismo compassionevole, furbo e opportunista degli, questi sì veri, sciacalli! I nuovi impresari delle pompe funebri della destra populista, e non solo loro, vorrebbero affiancare alle salme immobili delle vittime, anche le figure silenti e ossequiose dei sopravvissuti. Per loro l'informazione diventa diffamazione, per noi, irriducibili al silenzio, essa resta ancora iscritta nell'albo d'oro dei diritti civili!" 
Da più parti mi si chiedono notizie sulla situazione dei terremotati. Vivendo in una zona al di fuori del "cratere", ed avendo poche occasioni per frequentare L'Aquila, visitare le tendopoli, palrare con gli "spiantati", mi rimane difficile informarvi direttamente di come stanno le cose. Approfitto pertanto di supplire a questa mia incapacità, allegandovi due servizi; uno dell'amico Angelo Venti, pubblicato da Terra sul sito www.site.it e l'altro di Davide Pelanda, apparso sul sito www.nuovasocieta.it.
Sul sito www.site.it troverete molti e molto interessanti articoli sul terremoto. Trovatevi un pò di tempo. Sono da leggere!
 
Quanto, poi, al nostro progetto su Fossa, sono ancora in attesa che il sindaco mi chiamo per installare la struttura....!
E' tutto pronto, la struttura, con la caldaia di riscaldamento ed i sanitari per i bagni. Tutto pronto. Siamo solo in attesa che il comune realizzi la piattaforma in semento su cui istallare il tutto. Il sindaco di Fossa mi ha telefonato due settimane fa, dicendomi che quanto prima mi avrebbe chiamato.
Io aspetto....!
Ma anche da questa vicenda potete farvi un'idea di come le cose vanno a rilento e di come la realtà stia lontana dalle "rose e fiori" che Berlusconi vuol farci credere.
Al di là dei pochi alloggi che sono stati consegnati, la maggiora parte della gente è dispersa in una sorta di esodo a tempo indederminato mentre non si fa ancora nulla, letteralmente nulla per rimuovere le macerie ed iniziare i lavori di riparazione e ristrutturazione delle abitazioni danneggiate o distrutte! L'Aquila e le frazioni sono ancora così come le ha viste il sole del 6 aprile mattina!
Aldo Antonelli


Domenica 25 Ottobre,2009 Ore: 10:09