Il santone indiano e la fame nel mondo
Bruno Gambardella
Non è sfuggita ai cacciatori di curiosità in rete la notizia del santone indiano che, in piena forma fisica, sostiene di non mangiare e non bere da 74 anni. Prahlad Jani, “yogi” indiano, è un seguace del “Breatharianismo”, una tecnica in base alla quale il potere mentale riuscirebbe a far acquisire il totale dominio delle proprie funzioni corporee. L’uomo sostiene che di essersi alimentato “normalmente” fino all’età di otto anni: da allora in poi avrebbe utilizzato un’antichissima abilità yoga, grazie alla quale sarebbe in grado di agire direttamente sul suo organismo rimandando in circolo l’urina che produce e assicurandosi così l’apporto di sostanze nutritive. Lo yogi sostiene di aver ricevuto in dono i poteri del breatherianismo da una divinità che lo avrebbe incontrato quand’era ancora bambino. Tutto ciò appare davvero incredibile tanto che, proprio per cercare di capire se è tutta una commedia ben recitata o se c’è qualcosa di straordinario da studiare, una equipe di medici, biologi e altri ricercatori sta tenendo sotto osservazione l’anziano santone presso un ospedale dello Gujrat, in India. Già nel 2003 era stata tentata un’analisi accurata del “fenomeno”, ma questa non era riuscita a svelare il mistero. Questa storia è senz’altro ricca di fascino e di mistero e speriamo che qualcuno possa informarci sulla sua evoluzione. Per il momento noi, cinici impertinenti che viviamo tra Sparta e Atene, ci limitiamo a sperare che i “Grandi” del mondo non siano stati informati della vicenda del santone indiano. A qualcuno potrebbe venire in mente una certa idea: a tutti coloro che si sono visti spazzare via il lavoro (e lo stipendio) dalla crisi provocata dagli speculatori finanziari un bel corso obbligatorio di breatharianismo (da estendere anche ai familiari a carico) potrebbe essere la giusta soluzione. La fame nei Paesi africani? Con il breatherianismo tutto sarebbe risolto: intere popolazioni messe lì a nutrirsi del riciclo della propria urina e niente più rompimenti di scatole per i corrotti governi locali, per gli speculatori e per i governi occidentali! Per coloro che sostengono che lo spietato capitalismo delle società finanziarie e delle multinazionali ci fa vivere di merda ci sarebbe una clamorosa smentita: i poveri possono vivere di piscia!
Venerd́ 07 Maggio,2010 Ore: 20:40 |