Ancora razzismo in Padania

Bruno Gambardella

Non c’è che dire: come dicevano gli antichi, a seminare vento si raccoglie tempesta. Nella civile e laboriosa Padania, dove populismo berlusconiano e razzismo bossiano si sono legati in un preoccupante connubio ed hanno spazzato via il vecchio solidarismo cattolico e il miglior pensiero riformista e liberale, capita sempre più frequentemente di assistere a fatti degni della “migliore” tradizione sudafricana. Secondo quanto riportato dai giornali, a Clusone, in provincia di Bergamo, un gruppetto di ragazzini (tutti minorenni) nell’indifferenza generale  ha  insultato e deriso una signora disabile dentro un autobus di linea. Il “gioco” si è fatto così pesante e insopportabile da    costringere l’autista a fermare il pullman e a chiamare la forza pubblica.

Le sei belve feroci travestite da ragazzini incivili sono stati identificate dagli agenti della polizia locale e semplicemente rimproverate. Tale sconcertante episodio (che non può essere sottovalutato) testimonia il fatto che nelle giovani generazioni il germe del disprezzo verso il cosiddetto diverso continua a farsi sentire e che, anzi, a causa di una certa propaganda politica, attecchisca sempre più facilmente.

Non vivo al nord e non so se è il caso di proclamare già lo stato di emergenza democratica, ma so di certo che, oltre a vergognarci, dovremmo fare finalmente qualcosa.                                                                                                                                             

 



Sabato 06 Febbraio,2010 Ore: 17:13