Dalla Svezia una risposta all'omofobia

Bruno Gambardella

Non so se esiste una versione scandinava dell’onorevole Paola Binetti o di una lobby come Scienza e Vita. Penso proprio di no. Non è un caso allora che mentre in Italia l'intolleranza nei confronti delle persone omosessuali va crescendo di giorno in giorno e in politica le leggi contro l'omofobia vengono addirittura affossate, in Svezia dal primo novembre di quest'anno sarà possibile celebrare nozze religiose tra persone dello stesso sesso.

Già nello scorso aprile era stato approvato il matrimonio omosessuale civile.  La Chiesa Luterana che, separata dallo Stato nel 2000, aveva sostenuto la riforma di legge sui matrimoni gay lo scorso aprile, ha ora approvato la decisione con una maggioranza di quasi il 70% fra i 250 membri del sinodo. Già pioniere dei diritti degli omosessuali, il Paese nordico è diventato così uno dei primi Stati al mondo ad autorizzare la celebrazione di matrimoni omosessuali in seno alla sua principale congregazione religiosa, a cui appartiene il 73% degli svedesi.

 Anche il Parlamento aveva in precedenza ampliato una legge che permetteva agli omosessuali la libera manifestazione del proprio istinto sessuale, ma senza l’autorizzazione  a creare unioni di fatto oppure a sposarsi. Ora invece il termine "matrimonio" potrà essere utilizzato per definire queste unioni, esattamente come sono quelle fra persone di sesso diverso.

Il Sinodo luterano, a mio parere giustamente, ha previsto anche una sorta di “obiezione di coscienza” che ha il merito di preservare diritti e sensibilità di tutti. All’interno della comunità i sacerdoti conservatori, a loro totale discrezione, potranno anche scegliere di non celebrare le nozze: in questo caso è prevista la funzione da parte di un altro sacerdote.

 Una grande lezione di civiltà che dovrebbe essere da monito soprattutto per il nostro Paese. Di recente l'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Navi Pillay, ha dichiarato che: "Affossare la legge contro l'omofobia è stato un passo indietro per l'Italia". In merito a questa faccenda si prospetta un intervento dell’ONU, volto a chiedere all’Italia l’inserimento di adeguate norme a tutela dei diritti umani delle persone con diverso orientamento sessuale. A questo punto, pur trattandosi dell’ennesima figuraccia internazionale, non possiamo che augurarcelo…

 



Venerd́ 30 Ottobre,2009 Ore: 00:30