IL NUOVO MESSAGGIO DALLA GERARCHIA DELLA CHIESA DI ROMA. IN PRINCIPIO ERA IL "LOGO": DIO E' IL NOSTRO "TESORO" ("DEUS CARITAS EST": BENEDETTO XVI, 2006). "Gesu' Cristo Figlio di Dio Salvatore" (=I.Ch.Th.U.S.") è morto (per un "ictus"!): il nuovo Dio è "Mammona" ("caritas") e il suo figlio è il Padrone Gesu' ("Dominus Iesus"). Tutta la Curia applaude ....
CONCISTORO, 2012: BENEDETTO XVI METTE IL SUO MARCHIO SUL PROSSIMO CONCLAVE, CON LA NOMINA DI 22 CARDINALI. Una nota di Stefanie Le Bars e una di Giacomo Galeazzi -

Il concistoro (il quarto dell’era Ratzinger) si terrà il 18 e il 19 febbraio: riceveranno la berretta 7 italiani e 15 stranieri. Dieci neo-porporati guidano dicasteri vaticani: sale il «partito romano», dunque, l’influenza del segretario di Stato Tarcisio Bertone al quale sono legati i curiali Calcagno, Versaldi, Coccopalmerio, Bertello, Santos Abril y Castelló.


a c. di Federico La Sala

MATERIALI SUL TEMA:

"Charitas Deus est" (I Joan. 4,8): SANT’AMBROGIO - AMBROSIUSIn Epistolam Beati Pauli Ad Corinthios Primam, Caput XIII, Vers. 4-8.

IL NOME DI DIO. L’ERRORE FILOLOGICO E TEOLOGICO DI PAPA BENEDETTO XVI, NEL TITOLO DELLA SUA PRIMA ENCICLICA. Nel nome della "Tradizione"

  PER RATZINGER, PER IL PAPA E I CARDINALI, UNA LEZIONE DI GIANNI RODARI. L’Acca in fuga   

AI CERCATORI DEL MESSAGGIO EVANGELICO. Una nota sulla "lettera" perduta.  (Federico La Sala)

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Con la creazione di 22 nuovi cardinali, Benedetto XVI imprime il suo marchio al conclave che eleggerà il suo successore

di Stéphanie Le Bars

“Le Monde” dell’8 gennaio 2012 (traduzione: www.finesettimana.org)

Il papa ha annunciato, venerdì 6 gennaio, la creazione di 22 nuovi cardinali, di cui 18, che hanno meno di 80 anni, potrebbero eleggere il suo successore in caso di conclave. Al termine di questo quarto concistoro del suo pontificato, Benedetto XV avrà nominato 63 cardinali in grado di votare, ossia la maggioranza dei membri del collegio. Al di là dell’aspetto simbolico, il papa imprime così il suo marchio all’orientamento del prossimo conclave.

Le creazioni, che saranno ufficialmente confermate il 18 febbraio, portano a 214 i membri del Sacro collegio, di cui 125 elettori con meno di 80 anni, età limite per partecipare al voto. Tra i nuovi cardinali, si contano sedici prelati europei, due americani, un canadese, un brasiliano, un indiano e un cinese di Hong Kong. Nessuno è originario dell’Africa o dell’America Latina, proprio in un periodo in cui la Chiesa cattolica conosce la sua massima vitalità in quelle regioni del mondo. Anche il numero di cardinali francesi resta invariato, con quattro rappresentanti: Mons. André Vingt-Trois, Mons. Jean-Louis Tauran, Mons. Jean-Pierre Ricard e Mons. Philippe Barbarin.

Invece, la parte degli italiani, tradizionalmente preponderante all’interno del collegio, si rafforza. La nomina di sette cardinali italiani porta a 30 il numero di prelati della penisola. Questa proporzione, anch’essa tradizionalmente criticata, potrebbe rafforzare le probabilità di elezione di un italiano come successore del papa tedesco. Oltre ad una prossimità di alcuni di questi vescovi con il numero due del Vaticano, l’italiano Tarcisio Bertone, queste nomine si spiegano con l’accesso automatico degli alti responsabili della curia a questa onorificienza.

Nel gioco dei pronostici a cui si dedicano i vaticanisti ogni volta che Benedetto XVI, che avrà 85 anni in aprile, si mostra un po’ meno in forma, il nome dell’arcivescovo di Milano, Angelo Scola, torna così regolarmente come “possibile papabile”. Mons. Scola è considerato ideologicamente molto vicino all’attuale papa, e il nome di questo prelato di 70 anni era già circolato durante il precedente conclave nel 2005.

Al termine del concistoro di febbraio, gli europei resteranno inoltre in maggioranza, con 67 rappresentanti, che siederanno accanto ai 22 sud-americani - di cui sei brasiliani e quattro messicani -, 15 nord-americani, 11 africani, 9 asiatici e un oceaniano.

Questo annuncio apre un anno che sarà segnato da un viaggio del papa in Messico e a Cuba, alla fine di marzo, ed un possibile viaggio in Libano per consegnare ai vescovi del Medio-Oriente le conclusioni del sinodo sulla situazione dei cristiani d’Oriente, che si è svolto nel 2010.

Il 2012 è anche quello del cinquantesimo anniversario dell’apertura del concilio Vaticano II, l’11 ottobre 1962. Questo avvenimento darà luogo a molte manifestazioni, pubblicazioni e riflessioni sull’applicazione degli insegnamenti venuti dal concilio e sarà accompagnato dal lancio dell’ “Anno della fede”. Destinato a “ravvivare” la fede dei fedeli, sbarcherà con il sinodo sulla “nuova evangelizzazione, preoccupazione centrale di Benedetto XVI.

Preoccupato nel vedere i paesi di tradizione cristiana staccarsi dalle loro radici, il papa ha di nuovo evocato, venerdì, una “civiltà occidentale” che “sembra aver perso l’orientamento, e naviga a vista”, aggiungendo: “La Chiesa, grazie alla parola di Dio, vede attraverso questa nebbia”.

 

 

Nel segno della Curia 


Aumenta l'influenza della Curia e del segretario di Stato Tarcisio Bertone 

di Giacomo Galeazzi (La Stampa, 07.01.2012) 


Benedetto XVI ha scelto 22 nuovi cardinali. Il sacro collegio è un insieme di pesi diversi: è il Pontefice regnante che lo modifica con innesti, offrendo così indicazioni per la propria, futura, successione. E così nella geopolitica vaticana cresce il peso dell’Italia e della Curia.

Il concistoro (il quarto dell’era Ratzinger) si terrà il 18 e il 19 febbraio: riceveranno la berretta 7 italiani e 15 stranieri. Dieci neo-porporati guidano dicasteri vaticani: sale il «partito romano», dunque, l’influenza del segretario di Stato Tarcisio Bertone al quale sono legati i curiali Calcagno, Versaldi, Coccopalmerio, Bertello, Santos Abril y Castelló. 

Più della metà degli elettori sono europei (67 su 125) e un quarto italiani (30). Si rafforzano anche la pattuglia nordamericana (15, incluso l’arcivescovo di New York, Dolan) e quella asiatica (9), mentre resta sostanzialmente ferma la componente sudamericana (da
21 a 22) e cala quella africana (scenderà a 10 non appena il nigeriano Arinze avrà raggiunto gli 80 anni perdendo il diritto di voto). 

Benedetto XVI sfora di tre unità il tetto di 120 fissato da Paolo VI. Il vescovo di Hong Kong, Joh Tong, 72 anni, sarà l’unico cardinale cinese elettore, mentre la prassi che nega la porpora al capo di una diocesi il cui predecessore sia «under 80» è stata applicata per Nosiglia a Torino ma non per Betori a Firenze né per Collins a Toronto. 

Non figurano nella lista il ministro della Sanità, Zimowski, il responsabile della nuova evangelizzazione Fisichella (malgrado sia impegnato nell’Anno della Fede proclamato da Benedetto XVI) e, a sorpresa, il patriarca maronita del Libano Bechara Rai (accusato in patria di essere troppo filo-siriano).I vescovi seguano l’esempio dei Magi, siano «vigilanti e non cerchino la gloria mondana», ha ammonito ieri Benedetto XVI: oggi si cerca di narcotizzare l’inquietudine del cuore, eppure «la vera supernova che ci guida è Cristo». 

Entrano nel «senato del Papa» i residenziali Duka (Praga), Eijk (Utrecht), l’indiano di rito siro-malabarese Alencherry, Woekli (Berlino, 55 anni, il più giovane tra i porporati). Esclusi dal conclave i quattro ultraottantenni: il belga Ries, il romeno di rito greco cattolico Marusin e i due teologi Becker e Grech. Col Concistoro di febbraio gli elettori nominati da Benedetto XVI salgono a 63 e superano i porporati creati da Wojtyla (62). 

Sebbene l’84enne Ratzinger sia in salute, adesso è più chiaro che nella scelta del suo successore avranno un ruolo fondamentale i cardinali italiani e la Curia romana. Il Pontefice disegna l’identikit del pastore. Il vescovo «deve essere un uomo dal cuore inquieto che non si accontenta delle cose abituali di questo mondo», ma «segue l’inquietudine del cuore che lo spinge ad avvicinarsi interiormente sempre di più a Dio, a cercare il suo volto,a conoscerlo sempre di più, per poterlo amare sempre di più». 

Il modello per le gerarchie ecclesiastiche sono i Re Magi: «Anche il Vescovo deve essere un uomo dal cuore vigilante che percepisce il linguaggio sommesso di Dio e sa discernere il vero dall’apparente». E sopporta pure la derisione:«ricolmo del coraggio dell’umiltà, non si interroga su che cosa dica di lui l’opinione dominante, trae il criterio di misura dalla verità di Dio ed è capace di precedere e di indicare la strada». Un programma di governo. 

* La Stampa, 7/1/2012



Domenica 08 Gennaio,2012 Ore: 10:47