Arriva in Irpinia la Ministra Gelmini

di Coordinamento provinciale Italia Dei Valori

Comunicato stampa
È singolare che, negli ultimi sedici anni, ogni ministro della pubblica istruzione abbia provveduto a varare la propria riforma della scuola. Sembra che tutti si affannino a voler lasciare un segno nella storia di questa repubblica. Quasi tutti si sono sforzati per oltraggiare la scuola pubblica e per sminuirne la sua altissima funzione. Ma l’ultima riforma quella della Ministra Gelmini ha deciso di ridurla a brandelli. Distruggere la scuola significa distruggere la formazione di personalità capaci di pensare con la propria testa e di uomini capaci di non sottostare ai dictat del governo e di qualunque oppressore. La riforma della Ministra cade sulle nostre teste come un vero e proprio flagello imposto dalla logica del potere e del denaro di tipo aziendale: investimento/profitto. Una logica scellerata e inaccettabile che ha prodotto centinaia e centinaia di precari disoccupati solo nella nostra provincia. Ma che fine hanno fatto i sindacati, le associazioni e i grandi strateghi politici ultra ventennali di questa provincia? Dove sono a cosa pensano? Noi siamo al fianco del Comitato precari della Scuola, gente che ha studiato, ha acquisito titoli, si è inserita in graduatorie, ha insegnato/lavorato per anni ed ora si trova fuori senza lavoro, mortificata e delusa. Chiediamo che la Ministra ritiri tutti i tagli fatti dal duo Gelimini-Tremonti e ridia la dignità e lavoro a questi operatori della scuola. Tagliare i fondi alla scuola significa tagliare le gambe al futuro della gente e della società. Ci vedremo sorpassati culturalmente e tecnologicamente dalle altre nazioni che, a differenza della politica italiana, investono nella scuola. Già oggi nell’informatica, nella matematica, nell’automazione e nell’elettronica, cominciano a svettare menti di Indiani e Cinesi. Questo governo ha fatto dei tagli la sua parola d’ordine ed intanto la spesa pubblica aumenta perché non taglia e anzi conserva e incrementa sprechi e affari delle cricche. Ma se ascoltiamo la cattiva maestra minzoliniana e/o la stampa di regime sentiamo esaltare le scelte, a nostro avviso scellerate ed esiziali, del governo del fare, del fare gli interessi di qualcuno e attraverso i media dicono che stanno facendo quello che i cittadini chiedono o hanno chiesto votandoli.
Cara Ministra non abbiamo giammai chiesto classi da 36 alunni, né tantomeno riduzione di cattedre e di personale docente e non docente.
Cara Ministra una società che taglia i fondi alla scuola invece di aumentarli, è destinata all’ignoranza. È una società che non ha futuro. È una società che non può crescere. È una società che si vedrà sorpassata da chi invece investe nella scuola e nella cultura.
Chiediamo maggiori investimenti nella scuola e nella cultura. Chiediamo più attività culturali, pomeridiane, sportive che significano anche recupero del disagio giovanile, sostegno e minori costi per le famiglie.
Il Coordinatore provinciale dell’Italia dei Valori


Mercoledì 01 Settembre,2010 Ore: 12:27