Fondo Sociale Regionale, i Piani Sociali di Zona della Campania si mobilitano

Previsto un sit-in presso la sede del Consiglio Regionale


di Giuseppe P. Fazio

E’ previsto per questa mattina, 23 settembre, presso la sede del Consiglio Regionale della Campania il sit-in di protesta, organizzato dal Coordinamento Regionale degli Operatori dei Piani Sociali di Zona, per manifestare contro i “non noti” tempi di trasferimento agli Ambiti Territoriali delle risorse finanziarie relative al Fondo Sociale Regionale: situazione che comporterà il blocco dei servizi e degli interventi programmati per l’annualità 2010, con gravissime ripercussioni sugli utenti e sugli operatori.
L’iniziativa, finalizzata a sensibilizzare i livelli istituzionali e politici, muove dalla necessità di chiedere l’immediata istituzione di un tavolo tecnico permanente al fine di porre all’attenzione pubblica la situazione di estremo disagio in cui versano, ad oggi, i Piani Sociali di Zona.
“(…) i Piani Sociali di Zona, negli ultimi dieci anni, hanno rappresentato un modello di welfare inclusivo e di piena esigibilità dei diritti universali che si fonda su una ridefinizione dei processi organizzativi interni e su un indirizzo politico-programmatico coerente con la Legge Regionale n. 11/2007 - Legge per la dignità e la cittadinanza sociale. Tale strategia di programmazione territoriale, che rimanda ad un’idea di fare sociale, è stata costruita attraverso il potenziamento della programmazione partecipata ed attraverso l’individuazione di scelte adeguate al finalizzate al contrasto dell’esclusione ed alla promozione della qualità della vita. Sul territorio regionale sono presenti ben 52 Ambiti Territoriali”.
In media ogni ambito accoglie circa 30 operatori impegnati nella realizzazione dei rispettivi Piani Sociali di Zona che, in prevalenza, hanno dei contratti di collaboratori esterna. Vi è inoltre da considerare il considerevole indotto generato dagli operatori del Terzo Settore, gestori dei servizi ed interventi realizzati sui territori.
“Il Piano Sociale Regionale, in riferimento al reclutamento di professionisti esterni, stabilisce che: «vanno tutelate le esperienze professionali maturate fino ad oggi assicurando adeguati punteggi di valutazione dei titoli e/o procedure di stabilizzazione con le modalità e i limiti consentiti dalla normativa vigente, al fine di non disperdere, ove esistente, il patrimonio di competenze e di esperienze professionali accumulato dai territori (…)». La Legge Regionale n. 11/2007 non ha considerato che la maggior parte del personale impiegato nei Piani Sociali di Zona è costituito da collaboratori esterni, contrattualizzati con Enti pubblici o con Soggetti Terzi”.
Queste le premesse del Documento Unitario, sottoscritto dagli operatori dei Piani Sociali di Zona della Regione Campania e destinato ai candidati alla Presidenza della Regione Campania, in cui si chiedeva da un lato l’impegno concreto a porre tra gli obiettivi prioritari dell’agenda politica, l’immediata risoluzione della stabilizzazione di professionisti qualificati e formati nell’ultimo decennio, dall’altro l’immediata istituzione di un tavolo tecnico permanente.
“Caro Presidente, Le scriviamo perché abbiamo bisogno della Sua attenzione a che le nostre istanze, legittime, siano accolte dalle Istituzioni”.
Con queste parole si apre la lettera aperta inviata al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, con la quale si chiede di prender parte attiva alla questione che, tra le altre cose, pone l’attenzione su un minor impegno economico del livello nazionale per garantire i “bisogni primari” di chi versa in situazioni di disagio. Nell’ultimo decennio le risorse previste per il sociale sono state più che dimezzate con serie ripercussioni sulla gestione dei servizi ed interventi.
Prevista per la giornata una massiva partecipazione da parte degli operatori, dei lavoratori precari, degli organismi del terzo settore, delle rappresentanze sindacali, delle amministrazioni locali e di tutti i soggetti che sono o si sentono parte attiva all’interno del sistema.


23 settembre 2010