MISSIONE UMANITARIA PER IL CONSORZIO A4

Al ritorno da Kinshasa idee e proposte per un futuro proiettato oltre i limiti delle territorialità…


di Giuseppe P. Fazio

Il mese di giugno scorso ha visto la partecipazione di Enzo Testa, presidente del Consorzio Pubblico di Servizi alla Persona Avellino 4, ad una missione umanitaria nella Repubblica Democratica del Congo. Il viaggio, che ha coinvolto personalmente anche il Coordinatore-Direttore del Consorzio, Raffaele D’Elia, è parte di un programma che vede la collaborazione tra il nuovo Ente Pubblico e l’Associazione di Volontariato “I Have a Dream”, presieduta da don Albert Mwise, parroco della comunità di Tufara Valle (frazione del Comune di Roccabascerana) e di Arpaise-Terranova, in provincia di Benevento, nella valle del Sabato.
La visita, occasione d’incontro con l’Ambasciatore Italiano in Congo Pio Mariani e con il Nunzio Apostolico Giovanni D’Aniello è stata, tra le altre cose, grazie anche alla collaborazione della Caritas Diocesana di Kinshasa, un’occasione per toccare con mano la profonda miseria di un popolo che da anni ormai convive con la fame e con la guerra civile: la Repubblica Democratica del Congo, Stato dell’Africa Centrale, ad oggi, dopo molti anni, continua a vivere in un clima particolarmente instabile. Nelle province orientali persiste la presenza di bande armate, di milizie non governative, di ex-militari e di gruppi tribali i quali effettuano incursioni e razzie con conseguenti massacri di civili.
Il programma di intervento ipotizzato dal Consorzio A4 mira, in buona sostanza, alla realizzazione di un Centro di Accoglienza per minori in difficoltà in un paese totalmente devastato da un altissimo tasso di mortalità infantile dovuto alla quasi inesistente prevenzione sanitaria ed alle inadeguate risorse alimentari disponibili. Attualmente, infatti, nonostante l’instabilità dovuta alla guerra, la maggior parte delle morti non è provocata dalle violenze del conflitto in corso nel paese, ma, piuttosto, dalla malnutrizione e dagli inevitabili disagi dovuti al collasso delle strutture sanitarie. Le cifre sono alquanto sconcertanti, si calcola che la crisi che affligge la Repubblica uccida circa 38.000 persone ogni mese, oltre 4.000.000 dall’inizio del conflitto (Fonte Wikipedia).
Lo scopo del viaggio, in linea con le finalità dell’Ente, si è quindi concretizzato con uno sguardo proiettato oltre i limiti dei territori di afferenza del Consorzio al fine di far comprendere in che modo l’assistenza sociale possa essere vissuta come una vera missione da parte da chi è impegnato nella conduzione di un Istituzione pro-sociale. Nel concreto, il breve viaggio è stato un vero e proprio immergersi nelle problematiche del paese dove acqua, elettricità ed altri beni, che in occidente vengono considerati la normale condizione esistenziale, sono un vero e proprio lusso per pochi privilegiati.
Tra i vari villaggi visitati, particolarmente impressionante, per stato delle cose e per condizioni di vita, è stato quello di Kisantu, non molto distante dalla Capitale, che - nelle parole del Direttore D’Elia - ha dato la giusta misura di come non vi sia la minima possibilità di paragone con il meno preferibile che oggi potrebbe essere riscontrato in Italia. “…l’Italia oggi vive una situazione dove anche le peggiori condizioni immaginabili per un individuo possono essere considerate di gran lunga auspicabili rispetto alla normalità che si avverte aggirandosi tra quei luoghi”. Non è possibile - nel pensiero del Presidente Testa - chiudere gli occhi e far finta che una realtà come quella africana non esista. Vi è la necessità di impegnarsi a fondo per cercare di contribuire, seppur in minima parte vista l’enormità del problema, a far si che qualcosa cambi. “Un solo bambino aiutato ad uscir fuori dalla condizione di vita in cui si trova è un miracolo compiuto in nome di una fratellanza che deve travalicare i limiti di qualsiasi appartenenza”.
Non solo quindi, servizi al territorio per il Consorzio A4 ma un futuro fatto di cooperazione internazionale e di nuove progettualità orientate alla nascita di una coscienza che superi i limiti dei propri contesti per approdare in luoghi dove le necessità si fanno maggiormente pressanti.


02 luglio 2010