Europa. La KEK e il CEC sugli attacchi di Copenaghen e la crisi in Ucraina

di Agenzia NEV del 18/02/2015

Soddisfazione per l'accordo di Minsk, cordoglio per le uccisioni in Danimarca


Roma (NEV), 18 febbraio 2015 - Due diverse aree di crisi in Europa hanno colto l'attenzione della Conferenza delle chiese europee (KEK), il più ampio organismo ecumenico del continente che raggruppa chiese anglicane, ortodosse, protestanti e veterocattoliche.
“Continuiamo a piangere per l'ennesima ed insensata perdita di vite umane”. E' con queste parole che il pastore Guy Liagre, segretario generale della KEK, ha reagito alle sparatorie che a Copenaghen hanno causato la morte di due civili, il ferimento di cinque poliziotti e si sono concluse con la morte dell'attentatore. “Questo attacco – ha proseguito Liagre - attira nuovamente l'attenzione sulla necessità di sostenere i diritti umani in Europa e oltre, inclusa la libertà di religione o di credo per tutti”. Assicurando che “la KEK è al fianco della comunità ebraica”, Liagre ha ribadito l'impegno dell'organismo che rappresenta “ad opporsi ad ogni forma di antisemitismo. Viviamo nella speranza di un'Europa dove tutti possano veramente godere della libertà di religione o di credo, e una pace e una sicurezza stabili. Questa è la nostra preghiera per oggi e per ogni altro giorno davanti a noi”, ha concluso Liagre.
Sulla stessa linea, la lettera che il segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), pastore Olav Fykse Tveit, ha inviato al vescovo di Copenaghen, Peter Skov Jakobsen. “La chiesa evangelica luterana in Danimarca ha sempre dato voce alla ricerca della pace e della giustizia – ha scritto Tveit -, voce che avete levato anche in questo caso in solidarietà con le vittime di questi atti criminali”. Tveit ha inoltre espresso la sua preoccupazione per “i nostri fratelli e le nostre sorelle ebree che sono stati oggetto del terrore e della violenza di questi attacchi. Essi appartengono e hanno un posto nelle nostre società, storicamente, ora e in futuro. Un attacco contro di loro è un attacco contro l'intera società”.
Riguardo alla crisi in Ucraina, la KEK ha espresso il sollievo per l’annuncio del cessate il fuoco in Ucraina, negoziato a Minsk tra i rappresentanti di Russia e Ucraina con la mediazione di Francia e Germania. “Preghiamo affinché questo accordo possa rappresentare la radice di un pace duratura in Ucraina – si legge in un comunicato della KEK -. E' nostra profonda speranza che la saggezza e la diplomazia regnino nei mesi a venire e che la popolazione dell'Ucraina possa godere di stabilità e sicurezza”. Sull'accordo di Minsk sono intervenuti anche il Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), che ha espresso “sincero apprezzamento a tutte le parti coinvolte nei negoziati per questo primo passo verso la pace”, e la Federazione battista europea (EBF), che ha incoraggiato i rappresentanti battisti di Russia e Ucraina a formulare una dichiarazione congiunta a favore della pace.
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