Metodismo: Convegni a Pomezia e a Roma

di Agenzia NEV del 28/05/2014

Donne metodiste. A Pomezia il seminario europeo “Camminare insieme nella speranza”
Roma (NEV), 28 maggio 2014 - Con il titolo “Camminare insieme nella speranza” si svolgerà dal 5 al 9 giugno prossimi a Pomezia (Roma), presso l'Hotel Selene, il IX Seminario delle donne metodiste europee. Organizzato congiuntamente con la sezione europea della Federazione mondiale delle donne delle chiese metodiste e unite e dalla Federazione femminile evangelica valdese e metodista (FFEVM), quale organizzazione ospitante, il seminario è pensato come un incontro di approfondimento e di scambio di esperienze con cadenza quinquennale. “Gli otto Obbiettivi ONU del Millennio faranno da filo conduttore alle relazioni, agli studi biblici e ai laboratori del seminario”, spiega Lidia Ribet, presidente della FFEVM. L'ultima assemblea della Federazione mondiale delle donne metodiste, organizzazione accreditata presso le Nazioni Unite, ha specificamente chiesto alle Federazioni nazionali di farsi promotrici degli Obbiettivi. Si parlerà, tra l'altro, di fame e di povertà, di diritto all'istruzione a alla salute, di tratta degli esseri umani, della condizione dei rom. Come si legge nella presentazione dell’evento: “In questo periodo di crisi globale, la speranza è la parola e la realtà fondamentale da porre al centro di tutte queste varie problematiche, per alleggerirne il carico. In questo senso, la speranza legherà ogni momento ed attività del seminario, dal tema di ogni giorno ai temi dei vari laboratori”.
Nel programma, oltre alle plenarie, sono previsti momenti di preghiera, laboratori creativi di danza liturgica, teatro, arte celtica. Il seminario si aprirà con un culto presieduto dalla diacona Alessandra Trotta, presidente dell'Opera per le chiese evangeliche metodiste in Italia (OPCEMI). La domenica le partecipanti prenderanno parte ai culti delle chiese metodiste e valdesi di Roma.
Metodismo. III Convegno internazionale di studi su “Il metodismo nello spazio pubblico
Roma (NEV), 28 maggio 2014 - Lo scorso 26 maggio a Roma, presso la sede di Villa Mirafiori dell'Università La Sapienza, si è tenuto il III Convegno internazionale sul metodismo, dal titolo “Il metodismo nello spazio pubblico”. Il convegno è stato aperto dal pastore Massimo Aquilante, presidente del Centro di documentazione metodista (CDM), e da Guido Pescosolido, direttore del Dipartimento di Storia Culture Religioni della Sapienza – le due istituzioni promotrici l'evento. Alessandro Ferrara (La Sapienza) ha chiarito il rapporto tra religioni e spazio pubblico nelle riflessioni contemporanee, da Habermas e Rawls, proponendo il ripensamento di tale rapporto a partire dalle condizioni particolari di ogni paese e della sua geografia politica, culturale e religiosa (“variabili contestuali”). Sergio Rostagno (Facoltà valdese di teologia) ha riportato la discussione sulla nascita del soggetto moderno, a partire dalla separazione individuata da Lutero tra opere e fede. In tal modo un soggetto nuovo fa parte dello spazio pubblico, e in questa prospettiva il metodismo ne sarà una feconda espressione. Sono seguite due testimonianze di relatori stranieri: il presidente del Consiglio nazionale delle chiese cristiane degli Stati Uniti (NCCCUSA), Jim Winkler, e Alberto da Silva Moreira (Università metodista di San Paolo). Winkler ha mostrato l'azione della chiesa metodista nello spazio pubblico, tramite il NCCCUSA dialogando direttamente con la politica della Casa Bianca; azioni pubbliche quali la preghiera congiunta davanti alle sedi politiche; la più ampia azione educativa e formativa sulle persone. Così accade anche in Brasile, secondo Moreira, dove però è da sottolineare l'importanza politica assunta dalle chiese pentecostali, soprattutto dal neo-pentecostalismo, alla cui forte presenza politica manca un vero e proprio progetto sociale per il Paese. Donato Di Sanzo (Università di Salerno) ha chiuso la mattinata presentando il ruolo della chiesa metodista nel processo di pace dell'Irlanda del Nord. La chiesa metodista è stata agente prima di un cambio di paradigma ecumenico, poi nel 1995 di una proposta politica, che infine sarà assunta come soluzione. Di Sanzo ha così mostrato un esempio virtuoso della relazione tra parola teologica e spazio pubblico.
Sotto la presidenza di Daniele Garrone (Facoltà valdese di teologia), il pomeriggio si è aperto con l'intervento di Stefano Ceccanti (La Sapienza) che propone una strategia “pragmatica” per il raggiungimento di una legge sulla libertà religiosa in Italia. Sui principi è possibile intendersi, sui fondamenti dei principi ci si arena. Si può partire dalle Intese già sottoscritte dallo Stato Italiano, estendendone le norme generalizzabili.
Paolo Naso (La Sapienza) ha mostrato la riflessione della chiesa metodista italiana, negli anni Settanta-Novanta del XX secolo, avvenuta nel Centro studi metodista di Ecumene, vero e proprio think tank della chiesa. Nei “Quaderni” di Ecumene si rintraccia in quel periodo l'analisi della società italiana nel contesto locale e sovranazionale, concludendo sulla necessità di ripensare la laicità: in questo senso Naso propone dunque una laicità nuova, “per addizione”, che sappia far rivivere il rapporto tra religioni e spazio pubblico. Ha concluso il convegno Tiziano Bonazzi (Università di Bologna) con una riflessione sulla coscienza storica delle chiese.
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Sabato 31 Maggio,2014 Ore: 16:18