Ecumenismo
A Milano un convegno in preparazione della X Assemblea del CEC

di Agenzia NEV del 25/09/2013

Stilato un documento su dialogo interreligioso, giustizia e testimonianza comune dei cristiani


Roma (NEV), 25 settembre 2013 - E' giunto il tempo che i cristiani passino dalla sintonia – in cui si registra la convergenza di affermazioni diverse - alla sinfonia di una testimonianza comune. E' forse questa l'affermazione più forte emersa dal convegno tenutosi lo scorso 21 settembre a Milano in vista della X Assemblea generale del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) che si terrà a Busan (Corea del Sud) dal 30 ottobre all'8 novembre prossimi. Una sinfonia che veda i cristiani “testimoniare ed operare insieme sui temi della giustizia, della pace, della salvaguardia del creato” e che non riguardi soltanto le chiese del CEC, ma si estenda “alla chiesa cattolica, al mondo pentecostale e alle comunioni cristiane mondiali”, come si legge nel documento finale approvato dai circa cento partecipanti all'incontro e consegnato ai delegati italiani a Busan.
L'evento, che ha ripreso il motto dell'Assemblea di Busan, “Dio della vita, guidaci alla giustizia e alla pace”, si è tenuto presso il salone delle ACLI lombarde ed è stato organizzato da quelle associazioni cristiane che avevano aderito alla Convocazione ecumenica sulla pace tenutasi a Kingston nel 2011 per iniziativa del CEC. Quindi, la Commissione globalizzazione e ambiente (GLAM) della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), il Consiglio delle chiese cristiane di Milano (CCCM), il Segretariato attività ecumeniche (SAE), Pax Christi, il Centro interdenominazionale per la pace (CIPAX), solo per citarne alcune. Al centro dei lavori – aperti da Paolo Colombo, direttore del Centro ecumenico europeo per la pace, dal pastore Giuseppe Platone, segretario del CCCM, e dal padre ortodosso Theofylactos Vitsos, presidente del CCCM – una tavola rotonda i cui interventi sui temi del dialogo interreligioso, della giustizia e della testimonianza comune dei cristiani, sono stati ripresi dal documento finale.
Sul dialogo interreligioso è intervenuto don Giampiero Aliberti, segretario del Forum delle religioni di Milano, che ha sottolineato la necessità di “instaurare rapporti umani autentici mediante l'accoglienza, basati sulla stima e sulla fiducia reciproca, nel pieno rispetto delle diverse identità di fede, nella ricerca dei valori comuni e dell'affermazione dei diritti, evitando sincretismi e proselitismi”. Del tema della giustizia ha parlato la pastora valdese Letizia Tomassone. Rifacendosi alla predicazione dei profeti, Tomassone ha sottolineato come la giustizia di Dio sia tanto appello alla conversione, rivolto prima di tutto alle chiese, quanto annuncio di speranza. Una speranza che, si legge nel documento finale, “ci fa resistere di fronte alla desolazione sociale”, ci orienta “verso un’economia della vita, attenta al creato e alla sostenibilità ambientale di ogni scelta”, e ci fa lottare “per la pace, non con le armi e gli strumenti di distruzione ma confidando nella forza del dialogo, dell’incontro tra le persone, della nonviolenza”. Infine, il pastore valdese Michel Charbonnier, uno dei delegati italiani all'Assemblea di Busan, ha affrontato il tema della testimonianza comune dei cristiani, utilizzando l'immagine evangelica del sicomoro sradicato e piantato in mezzo al mare (Luca 17:6) come metafora dell'esperienza ecumenica.
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Sabato 28 Settembre,2013 Ore: 21:11