Ecumenismo.
La KEK invita i cristiani del Medio Oriente ad essere sale della terra

di Agenzia NEV del 19/09/2012

A Creta (Grecia) le riunioni del Comitato centrale dell'organismo ecumenico europeo


Roma (NEV), 19 settembre 2012 - I cristiani del Medio Oriente siano il sale della loro terra. Questo è l'invito che il metropolita Emmanuel di Francia, presidente della Conferenza delle chiese europee (KEK), ha rivolto alle chiese cristiane mediorientali, parlando ai membri del Comitato centrale della KEK, riunitosi a Creta (Grecia) dal 12 al 15 settembre scorsi. Emmanuel ha parlato avendo soprattutto in mente la situazione in Siria. “La KEK – ha affermato il metropolita – ha al cuore delle sue preoccupazioni i nostri fratelli e le nostre sorelle in Siria e nell'intero Medio Oriente. La nostra preoccupazione è di costruire ponti di speranza e di pace, e per questo invito le comunità cristiane del Medio Oriente ad essere sale della terra, nella convinzione che il dialogo sia un'arma importante per disinnescare una situazione che sta per esplodere”.

La situazione mediorientale è stato solo uno dei temi affrontati dal Comitato centrale della KEK, l'organo decisionale dell'organismo ecumenico tra un'Assemblea e l'altra. Particolare attenzione è stata dedicata alla crisi finanziaria e debitoria in Europa con una dichiarazione pubblica in cui gli esponenti della KEK esprimono solidarietà al popolo greco, affermando che “il modello sociale europeo non deve cadere preda della crisi”. Il documento, inoltre, esprime vicinanza “a coloro che, nei loro paesi, sono maggiormente colpiti dall'impatto della crisi”, e chiede alle chiese membro di sostenere “i programmi sanitari e sociali delle chiese di Grecia a favore delle persone bisognose, inclusi rifugiati e migranti”.

Nei quattro giorni di lavori è stato anche ricordato il caso dell'arcivescovo Jovan di Ochrid, e metropolita di Skopje, arrestato lo scorso dicembre dalle autorità della Repubblica ex-jugoslava di Macedonia mentre rientrava dalla Grecia. Secondo Amnesty International Jovan è di fatto un “prigioniero di coscienza”.

Infine, i membri del Comitato centrale hanno voluto onorare la memoria del cardinale Carlo Maria Martini, riconoscendo nella sua figura un uomo del dialogo, un pastore che ha lottato per abbattere muri, infaticabile nella sua apertura e nel suo impegno per l'ecumenismo.



Giovedì 20 Settembre,2012 Ore: 16:29