Diritti.
E' online il “Manuale di formazione sui diritti umani” prodotto dalla KEK

di Agenzia NEV del 4/07/2012

Peter Ciaccio: uno strumento ad uso delle chiese europee per imparare a difendere i diritti di tutti


Roma (NEV), 4 luglio 2012 - E' online il “Manuale di formazione sui diritti umani ad uso delle chiese europee” (www.ceceurope.org). Frutto di cinque anni di impegno da parte del gruppo di lavoro sui Diritti umani della Commissione chiesa e società della Conferenza delle chiese europee (KEK), il “manuale – spiega Peter Ciaccio, pastore metodista a Palermo e membro del comitato editoriale dell'opera – è stato pensato per formare le dirigenze e gli operatori delle chiese, dai pastori ai catechisti agli animatori giovanili, su un tema che non vogliamo rimanga appannaggio degli esperti o degli attivisti. I diritti umani infatti sono una questione che riguarda direttamente le chiese e la loro testimonianza”.

Il manuale propone una serie di articoli, disponibili in lingua inglese, su questioni quali i fondamenti biblici e teologici della posizione delle chiese sui diritti umani, l'universalità dei diritti umani e il loro rapporto con tradizioni e culture diverse, diritti umani e sicurezza, i diritti individuali e il bene comune, i diritti umani nelle chiese, solo per citarne alcuni. La base biblico teologica del manuale rimane saldamente ancorata all'idea dell'essere umano creato ad immagine e somiglianza di Dio (Genesi 1:27) e all'idea di Patto. A questo proposito, l'articolo iniziale di Georges Tsetsis aggiunge e sottolinea come “i diritti umani riflettano il Patto di fedeltà di Dio con il suo popolo, e l'amore di Dio per il mondo. E' proprio alla luce di questo Patto che le chiese si impegnano a prendere posizione quando la dignità umana è calpestata, quando i diritti fondamentali sono ignorati e la libertà è tolta”.

“Questa ampia raccolta di articoli, brevi ed essenziali, non vuole esprimere una precisa linea di pensiero, piuttosto riflette, attorno a dei fondamentali punti comuni, la varietà delle chiese membro della KEK”, spiega Ciaccio. In effetti, tra le chiese protestanti e quelle ortodosse c'è un diverso approccio alla questione che il Manuale non nasconde né enfatizza. “Se vogliamo trovare un filo rosso che unisce i diversi interventi del Manuale è la convinzione che la difesa dei diritti umani da parte delle chiese non possa essere 'rivendicativa'. Le chiese, soprattutto nel passato ma non solo, hanno spesso rivendicato per sé una libertà religiosa che poi non hanno saputo concedere ad altri. Difendere i diritti umani significa anche difendere la loro universalità; significa imparare a difendere i diritti di tutti”. Un concetto che si affianca alla necessità di un'autocritica delle chiese cristiane che non possono difendere i diritti umani nella società senza garantirli al proprio interno. L'esempio è quello delle violenze sui bambini perpetrate in ambienti ecclesiastici e la conseguente necessità di fissare procedure definite per garantire l'integrità fisica, psichica e spirituale dei bambini e delle bambine.

Più in generale, ha concluso Ciaccio, “il Manuale rimane un testo aperto e uno strumento di lavoro. Potremmo dire che rappresenta la prima parte di un lavoro che deve continuare nelle chiese”. E' per questo che il Manuale prevede una seconda parte con materiale utile per l'organizzazione di seminari su temi quali la libertà religiosa, l'eguaglianza, i migranti, i diritti sociali e i diritti dei bambini. Il primo di questi seminari dovrebbe tenersi nella seconda metà del 2013 proprio in Italia, a Palermo.



Sabato 07 Luglio,2012 Ore: 15:57