Roma (NEV), 20 giugno 2012 - Si è tenuto dal 9 al 16 giugno scorsi a Nanchino (Cina), il 51° incontro della Commissione delle chiese sugli affari internazionali (CCIA) del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC). Un incontro storico, non tanto per i contenuti dei dibattiti, ma perché è stato in assoluto il primo evento ecumenico internazionale organizzato dal Consiglio cristiano cinese (CCC) e la prima riunione del CEC ospitata in Cina. In questo contesto, di grande rilevanza è stato il seminario “Comprendere la Cina” nell'ambito del quale Gao Feng, presidente del CCC, ha descritto la chiesa cinese attorno a quattro caratteristiche principali: “indipendente e autonoma, post-denominazionale, in rapida crescita e sottoposta a un gran numero di sfide e di problemi”. Secondo una stima del Pew Forum di Washington (USA) i cristiani cinesi sarebbero circa 67 milioni, in maggioranza protestanti. All'incontro ha partecipato anche il segretario generale del CEC, pastore Olav Fykse Tveit, che ha ricevuto in dono l'80milionesima Bibbia stampata dalla Amity Printing Company che, con il sostegno dell'Alleanza biblica universale (ABU), serve dal 1988 le chiese cristiane in Cina. Per quel che riguarda il lavoro della CCIA, l'incontro ha affrontato i temi del nuovo ordine geopolitico e geoeconomico che vede proprio in Asia nuovi protagonisti; gli esiti delle primavere arabe; la difesa della libertà religiosa; il diritto all'autodeterminazione dei popoli palestinese, della Polinesia francese e di Papua occidentale; la ratifica della Convenzione ONU sui diritti dei lavoratori migranti e delle loro famiglie. Ai lavori della CCIA non ha potuto partecipare il moderatore della Commissione stessa, il pastore luterano ed ex primo ministro norvegese Kjell Magne Bondevik, a cui le autorità cinesi hanno negato il visto d'ingresso.

Giovedì 21 Giugno,2012 Ore: 18:33