Diritti.
In Ungheria parzialmente emendata la controversa legge sulla libertà religiosa

di Agenzia NEV del 07/03/2012

Avventisti, copti, metodisti e pentecostali riottengono lo status di chiese riconosciute


Roma (NEV), 7 marzo 2012 - In Ungheria la controversa legge sulla libertà religiosa (vedi NEV 37/2011 e 3/2012) continua ad essere al centro dell'attenzione questa volta con una notizia, almeno parzialmente, positiva. Come riporta Notizie Avventiste, l'agenzia stampa dell'Unione italiana delle chiese cristiane avventiste del 7° giorno (UICCA), lo scorso 27 febbraio il Parlamento magiaro ha modificato il testo legislativo ampliando da 14 a 32 l’elenco delle chiese ufficialmente riconosciute dallo Stato. Tra le denominazioni e le comunità religiose che si sono viste ripristinare il proprio status figurano le chiese avventista, metodista, pentecostale, copta ortodossa e il Consiglio islamico ungherese. 
“Questa decisione ha posto fine a mesi di incertezze, durante i quali ci siamo però sentiti sostenuti dalla famiglia universale della chiesa che ha pregato per noi e con noi”, ha dichiarato Tamás Ocsai, presidente della chiesa avventista in Ungheria. Bertil Wiklander, presidente della Divisione Transeuropea della chiesa avventista, ha accolto la notizia ricordando come "la chiesa avventista ungherese ha una lunga tradizione di servizio nella comunità attraverso i suoi luoghi di culto, i programmi di educazione e le iniziative di salute e assistenza pubblica. Siamo molto soddisfatti che il governo ungherese abbia riconosciuto questo ricco patrimonio e che queste attività possano continuare”. Nonostante la comprensibile soddisfazione, c'è però la certezza che la legge ungherese sulla libertà religiosa continuerà ad essere tema di controversie. Sono infatti ancora oltre trecento le chiese e comunità di fede che hanno perso il riconoscimento da parte dello Stato e devono riottenerlo attraverso un iter che è al centro di polemiche sia per i criteri imposti sia per il fatto che la riammissione allo status precedente deve passare attraverso un voto del Parlamento con maggioranza dei due terzi. “La speranza – si è espresso John Graz, del Dipartimento affari pubblici e libertà religiosa della chiesa avventista mondiale - è che il governo ungherese continui a rivalutare il modo in cui tratta le minoranze religiose. La libertà religiosa è servita al meglio quando un governo non fa alcuna distinzione giuridica tra le fedi ed estende le stesse tutele e gli stessi privilegi a tutti". La Chiesa avventista in Ungheria, ufficialmente riconosciuta dal governo nel 1957, conta oltre 100 comunità locali e 5.000 membri. Gestisce anche il Seminario teologico avventista a Pécel, nei pressi di Budapest, che ospita 66 studenti.


Sabato 10 Marzo,2012 Ore: 20:11