TELEGRAFO

di Agenzia NEV del 24/02/2010

(NEV) - Si apre oggi a Bucarest (Romania) un workshop sulla tratta di esseri umani a scopo di sfruttamento lavorativo promosso dalla Commissione delle chiese per i migranti in Europa (CCME) e da AIDrom. I partecipanti - provenienti dal mondo delle istituzioni, delle chiese e dell'associazionismo - si confronteranno sulle sfide che rappresentano in Europa le nuove forme di schiavitù. “I fatti di Rosarno hanno solo evidenziato una situazione già esistente di sfruttamento e schiavtù nei confronti di lavoratori migranti. Queste situazioni di lavoro forzato sono numerose e sottostimate, presenti non solo sul nostro territorio, ma in tutta Europa”, ha dichiarato Franca Di Lecce, direttore del Servizio rifugiati e migranti della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), nonché vice-moderatrice della CCME, una delle commissioni facente capo alla Conferenza delle chiese europee (KEK). Nel corso dei lavori, che si concluderanno il 27 febbraio, verranno esaminati diversi casi regionali di sfruttamento di lavoratori migranti, tra cui quello italiano.
 
(NEV) – Venerdì 19 febbraio si è tenuta a Roma la prima riunione del “Tavolo di solidarietà e confessioni religiose” istituito dal XVII Municipio della capitale. “L'area del nostro municipio raccoglie credenti, luoghi di culto, edifici che si riferiscono a differenti confessioni religiose – ha spiegato Antonella De Giusti, presidente del XVII Municipio. Queste realtà debbono essere percepite come risorse al servizio di una pacifica crescita della sensibilità culturale e delle forme della democrazia”. All'incontro hanno partecipato rappresentanti di numerose chiese e comunità di fede. Per la prima volta a Roma era ufficialmente presente anche la chiesa cattolica con due laici impegnati nel volontariato. In occasioni simili in passato aveva preferito non partecipare. “L'incontro – ha commentato Antonio Adamo, pastore della chiesa valdese di piazza Cavour – voleva anche essere una verifica dell'interesse per questa iniziativa che personalmente giudico molto positiva. Il Tavolo è uno strumento di cui si sentiva il bisogno, soprattutto dopo che l'amministrazione Alemanno ha lasciato cadere l'esperienza della Consulta cittadina delle religioni istituita nel 2002”. Il Tavolo interreligioso si propone come “occasione d'incontro per la crescita culturale e sociale del quartiere in vista di un'azione condivisa nell'aiuto ai più deboli e agli emarginati”.
 
(NEV/ENI) – Gli esponenti di tutte le religioni del mondo siano uniti nell'azione di salvaguardia del creato. E' questo l'appello lanciato lo scorso 22 febbraio dal pastore Olav Fykse Tveit, nuovo segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC). “Il cambiamento climatico è uno dei problemi di cui il CEC si occupa almeno dal 1983”, ha detto Tveit ricordando come alla Conferenza ONU sul clima, tenutasi lo scorso dicembre a Copenaghen, il CEC e altre istituzioni ecumeniche abbiano portato oltre mezzo milione di firme che chiedevano il raggiungimento di un accordo chiaro e vincolante sulle emissioni di anidride carbonica nell'atmosfera. Una testimonianza importante alla quale, secondo Tveit si deve aggiungere quella di altre persone di fede: “Il problema è lo stesso per tutti, musulmani, ebrei o hindu. La nostra voce unita avrebbe un peso maggiore davanti ai leader mondiali” che nel 2010 si riuniranno a Città del Messico per discutere nuovamente di cambiamento climatico.
 
(NEV) – L'accoglienza dello “straniero che abita con noi” (Levitico 19:34) è uno degli insegnamenti biblici a cui un cristiano non può sottrarsi nell'Italia di oggi. E' quanto sostanzialmente afferma Giuseppe La Pietra, pastore della chiesa metodista di Parma e Mezzano, in una lettera inviata ai membri della propria chiesa e ripresa dal sito “Parma.Repubblica.it”. Nella lettera, La Pietra si esprime criticamente sulla politica dell'immigrazione attuata in Italia: “In nome di una strumentale sicurezza – prosegue la lettera -, sono state disattese le linee d’integrazione valide a livello europeo, ignorata la realtà dell’insostituibile ruolo dei lavoratori immigrati nello sviluppo economico del paese, cancellata la tradizione storica di accoglienza propria di un popolo di emigranti”. Una realtà che riguarda l'Italia intera e che può ben essere illustrata da fatti locali: “ Restando con lo sguardo rivolto a pochi metri dalla nostra chiesa ... un giovane rifugiato politico sudanese qualche giorno fa, si è visto elevare quattrocentocinquanta euro di multa per aver cercato un tetto sotto i portici della Pilotta”. Anche questo atto è, secondo La Pietra, emblematico di una strategia che “penalizza sempre più gli immigrati con operazioni atte al respingimento, al rifiuto e al non riconoscimento dei diritti”.
 
(NEV/ENI) – I giudici della Corte europea per i diritti umani di Strasburgo hanno condannato la Turchia per l'imposizione ai cittadini di dichiarare la loro appartenenza religiosa sulla carta d'identità. “Questa pratica contravviene al dovere di neutralità e imparzialità dello Stato nei confronti dei suoi cittadini”, afferma la Corte che riconosce come parte integrante della libertà religiosa dei singoli il diritto di non essere obbligati a dichiarare la propria appartenenza. La sentenza è stata pronunciata a favore di Sinan Isik, un cittadino turco appartenente alla comunità alevita, a cui le autorità del suo paese avevano negato la possibilità di cancellare la dicitura “musulmano” dalla carta d'identità. Attivisti per i diritti umani in Turchia sostengono che l'identificazione religiosa dei cittadini porta a gravi discriminazioni soprattutto nell'ambito lavorativo.
 
(NEV) - “La biografia di Tullio Vinay scritta da sua figlia Paola rende giustizia a un personaggio essenziale nella storia del nostro paese lungo il Novecento”. E' quanto scrive Goffredo Fofi nella postfazione del libro di Paola Vinay “Testimone d'amore. La vita e le opere di Tullio Vinay” (ed. Claudiana, pagg. 208, euro 19) che, a cent'anni dalla nascita del pastore valdese e senatore della Repubblica, ne ripercorre la vicenda di testimonianza e impegno a favore degli oppressi e dei perseguitati. Fondatore nell'immediato secondo dopoguerra del Centro ecumenico Agàpe nelle Valli valdesi del Piemonte, e del Servizio cristiano di Riesi, nel cuore di una Sicilia gravata da pesanti servitù sociali e culturali, nel 1981 Vinay è stato insignito dallo Stato d'Israele dell'onorificenza di “Giusto delle Nazioni” per aver salvato numerosi ebrei dalla deportazione. Il libro, che si apre con un'introduzione di Paolo Ricca, ricorda l'impegno di Tullio Vinay a favore dei prigionieri del Sud Vietnam. Claudiana, via S. Pio V 15, 10125 Torino; www.claudiana.it


Venerd́ 26 Febbraio,2010 Ore: 17:18