KEK/2.
De Clermont: l'immigrazione è una questione di dignità della persona umana

di Agenzia NEV del 22-07-2009

L'assenza all'Assemblea della chiesa ortodossa russa


Roma (NEV), 22 luglio 2009 – “Dio ha una speranza per questo mondo”. E' il messaggio che il pastore Jean-Arnold De Clermont, presidente della Conferenza delle chiese europee (KEK), ha lanciato in apertura della XIII Assemblea generale della KEK (Lione, 15-21 luglio), l'organismo ecumenico che raccoglie oltre 120 chiese ortodosse, protestanti, anglicane e vetero cattoliche del continente. De Clermont ha ripreso il tema guida dell'incontro, "Chiamati a un'unica speranza in Cristo (Efesini 4:4)", declinandolo secondo tre linee fondamentali: l'impegno per uno sviluppo sostenibile, la giustizia sociale e l'immigrazione. Su quest'ultimo aspetto De Clermont ha ricordato quanto importante sia per dei cristiani “occuparsi di persone che hanno lasciato il loro paese, spesso sotto la minaccia della forza o della fame, per venire a bussare alle nostre porte e presentarsi come nostro prossimo”. L'immigrazione, ha aggiunto il presidente della KEK, non è solo “un problema di sicurezza ma prima di tutto di dignità per la persona umana”.
L'Assemblea è ritornata più di una volta sul tema dell'immigrazione, in relazione al quale l'Italia con la sua legge sulla sicurezza è stata più volte citata e criticata. L'Assemblea ha sancito l'integrazione nella KEK della Commissione delle chiese per i migranti in Europa (CCME) – di cui l'italiana Franca Di Lecce è vice moderatrice -, e promuovendo per il 2010 l'anno delle chiese europee per i migranti.
La speranza a sostegno della dignità umana è stato anche il tema centrale della predicazione del culto inaugurale, tenuta il 15 luglio presso la chiesa di S. Bonaventura dall'arcivescovo della chiesa ortodossa d'Albania Athanasios.
Tra i circa 700 partecipanti all'Assemblea mancavano, per la prima volta dalla fondazione della KEK, i delegati della chiesa ortodossa russa che nell'ottobre del 2008 ha sospeso la propria adesione all'organismo ecumenico europeo. Motivo della decisione è da riscontrarsi nella mancata ammissione nella KEK della chiesa ortodossa estone legata al patriarcato di Mosca. Contatti per risolvere l'impasse sono già stati presi e, secondo il pastore De Clermont, “nei prossimi mesi si giungerà ad un accordo che riporterà la chiesa russa alla piena partecipazione alla KEK”. Per esprimere concretamente questa speranza, nel nuovo Comitato centrale della KEK sono stati comunque riservati tre posti per la chiesa russa, momentaneamente assegnati a membri di altre chiese ortodosse.


Giovedì 23 Luglio,2009 Ore: 15:19