Sacrario Graziani di Affile coperto da velo rosso

Questa mattina azione di verità storica e di pulizia democratica al "sacrario" di Affile dedicato al gerarca Graziani

ilmessaggero.it

Sacrario ministro Salò, nuovo blitz: coperto da un velo rosso da Sel

Piazza intitolata simbolicamente a Sandro Pertini

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ROMA - Nuovo blitz questa mattina contro Il sacrario dedicato ad Affile (Roma) al ministro di Salò Rodolfo Graziani. Nell'area del mausoleo, oggetto di forti polemiche e già teatro di altre contestazioni, è stato steso un telo rosso a coprire il contestatosacrario. L'azione è stata compiuta da alcuni esponenti del collettivo Roma Futura che hanno anche simbolicamente intitolato con un cartello la piazza a Sandro Pertini. Rimossa anche la bandiera tricolore. Sul posto sono arrivati i carabinieri.


«Un'azione per igienizzare il paesaggio e rinfrescare la memoria. Questo mausoleo è un'offesa alla storia democratica del nostro Paese - commenta Gianluca Peciola, portavoce di Roma Futura e dirigente romano di Sinistra Ecologia e Libertà - Domani sarà celebrata la Giornata della Memoria, in ricordo delle vittime della Shoah. Noi non dimentichiamo i milioni di morti provocati dal nazifascismo. Noi non dimentichiamo il ruolo di Rodolfo Graziani in questo sterminio».

Il sacrario a Graziani è costato 127 mila euro con fondi erogati dalla Regione Lazio e, dopo l'inaugurazione avvenuta lo scorso 11 agosto, è subito finito al centro di forti polemiche. L'Anpi, l'associazione nazionale partigiani d'Italia, per prima si è schierata contro il mausoleo e sull'opera ha anche presentato una denuncia.

«Noi - aggiunge Peciola - non dimentichiamo neanche che la Regione Lazio ha stanziato 180mila euro per la costruzione di un mausoleo che celebra uno dei peggiori gerarchi fascisti. Rodolfo Graziani, generale fascista e Ministro della Repubblica di Salò, è ritenuto responsabile di atroci crimini contro l' umanità. Questo sacrario costituisce un insulto alle sue vittime, ai partigiani e alla nostra Repubblica nata dalla Resistenza».

Secondo Peciola, «il monumento è incostituzionale e deve essere demolito. Abbiamo intitolato il parco a Sandro Pertini, in quanto simbolo di lotta per la libertà contro il fascismo. È gravissimo che il candidato alla Regione Lazio Storace abbia speso parole di assoluzione nei confronti di Graziani. Queste dichiarazioni, come anche la sua storia politica - conclude Peciola - rendono incompatibile la sua candidatura con la nostra Costituzione». Il sacrario a Graziani era già stato imbrattato con scritte di vernice. In un altro episodio di contestazione erano stati esposti manichini impiccati.




Sabato 26 Gennaio,2013 Ore: 19:47