DUE LIRICHE DI VITO CASTRONOVO

Poeta ericino (Trapani), le liriche si intitolano Erice e Scopello


Scopello
 
All’ombra dell’alta cima
tu dormi
il sonno antico
minuscolo paese!
D’intorno selvaggia
è la natura:
rocce a picco spaccate,
promontori,
faraglioni,
strade ricurve,
pallidi ulivi,
palme nane e torri centenarie
son dimore di streghe inafferrabili:
fan contrasto
l’azzurro schiumoso del mare.

 

 
Erice
 
Tremule ombre dei pini
Su l’erbe
alternano il raggio di sole
su ruderi antichi
come lucertole in cerca di vita.
Sono una larva di gloria
pei fasti divini d’un tempo,
quando flebili voci di vergini
echeggiarono dal ponte di Dedalo.
Alla dea,
con le mani intrise di sangue,
il sacerdote immolò
il bue dalle corna fiorite.
Tra i mirti incespicando
qui Aceste accolse
i sospiri superstiti;
non riverì
ricordi di millenaria grandezza,
fece spoglie le cose
con madri piangenti
fuor dalle mura
e la città arse
come d’olocausto altare.
 
Nota: Erice distrutta nel secondo secolo a.C.

VITO CASTRONOVO, poeta ericino (Trapani)



Domenica 23 Agosto,2009 Ore: 13:48