La Pentecoste laica
di Mario Mariotti
Quando lo Spirito Santo è sceso sulla nostra Costituzione, ne ha ispirato gli Articoli che dicono che la Repubblica, è fondata sul lavoro, e che ognuno deve contribuire al bene comune secondo le proprie possibilità, per cui la tassazione deve essere proporzionale alle possibilità del cittadino contribuente. Lo Spirito Santo lo sa bene che il lavoro dell'uomo realizza la sua condizione eucaristica: lui dà il proprio contributo alla comunità col proprio lavoro spendendo il tempo della sua vita in esso; e, in più, pagando le tasse, permette l'esistenza ed il funzionamento dei servizi sociali: scuole, ospedali, ordine pubblico, giustizia e via di seguito. Il lavoro realizza la condizione eucaristica; le tasse sono un meccanismo di "condivisione" strutturale: chi più ha, più è necessario che contribuisca al bene comune, cioè ai servizi sociali per tutti i cittadini.
Guardando però i segni dei tempi, mi sa che la Pentecoste sia stato un miracolo che ha coinvolto più la nostra laica Costituzione che S.R.Chiesa. E questo può essere dimostrato non tanto dal fatto che lei cerca in ogni modo di non pagare l'IMU sul proprio patrimonio immobiliare, ma soprattutto dai frutti della propria catechesi rivolta al popolo di Dio, cui lei avrebbe dovuto spiegare quello che lei stessa non ha ancora capito.
Lei lo sa che il non pagare le tasse è un peccato grave, perché la carenza dei servizi può avere come risultato anche la morte; ma sa anche di essere quella che lo assolve; e quindi si mette davanti allo specchio, si rifugia nel proposito che il maltolto lo darà in futuro ai poveri, futuro sempre tale da sempre, perché altrimenti il patrimonio immobiliare non ci sarebbe, e quindi si autoassolve.
Il danno grosso, però, è la sua pedagogia in rapporto alle pecore fedeli; le quali, uscite da tale catechesi, vedono nelle tasse il Maligno; nel pagare un supplizio equivalente all'estrazione o alla trapanazione dei denti senza anestesia; nel riuscire ad evaderle un aiuto divino che li conferma nella propria convinzione di essere, contemporaneamente sia galantuomini, che furbi, che cristiani.
E così le nostre plurisecolari radici cristiane portano come frutto posizioni da primato nell'evasione fiscale, nella corruzione, nelle rapine legalizzate degli appalti, delle banche, della grande distribuzione; nello sfruttamento del prossimo fino ad arrivare, o meglio a ritornare, al lavoro schiavo di due secoli fa (questa, Nostro Signore se l'è legata al dito, e ce la farà pagare cara)
E poi, è possibile anche assistere ad un fenomeno straordinario, che ci pone nel IV secolo avanti Cristo, prima, di Aristotele e del suo principio logico di non-contraddizione. Gli stessi cittadini ululano contro l'insufficienza e l'inefficienza dei servizi sociali; al tempo stesso cercano, se non riescono ad evaderle, di pagare le tasse il meno possibile; al tempo stesso votano per coloro che promettono contemporaneamente di diminuire il carico fiscale e di aumentare la quantità e la qualità dei servizi sociali!
Mi sa proprio che S.R.Chiesa debba incominciare a porsi qualche dubbio sull'efficacia della propria catechesi; e che lei stessa debba cominciare a spiegare nei suoi seminari, che lo Spirito Santo alita dove vuole Lui, e che Lui ha incrociato prima la nostra Costituzione che lei stessa. Questa sarà una gran fatica per lei, che pensa di avere l'esclusiva dello Spirito; ma sarà un lavoro necessario ed urgente. Altrimenti le pecorelle, ieri come oggi, rimarranno abbagliate da chi promette l'impossibile; e ci sarà sempre qualche Matteo, Benito in pectore, che riuscirà a fottere tutti quanti.
Sabato 03 Novembre,2018 Ore: 11:25 |