Lettera al direttore
Un dibattito sullo stato attuale del movimento per la pace
di Raffaello Saffioti
Carissimo Direttore,
grazie all'articolo del Movimento Nonviolento col titolo "2 ottobre: Giornata della nonviolenza Un'altra difesa è possibile", pubblicato da "il dialogo" il 2 ottobre, sono venuto a conoscenza del comunicato stampa nazionale dei promotori della Campagna per la difesa civile non armata e nonviolenta "UN'ALTRA DIFESA E' POSSIBILE". Quale sarà l'esito della Campagna?
Il pacifismo è messo alla prova.
"Pacifismo istituzionale italiano: maglia nera del pianeta" è il titolo di un'intervista a Patrick Boylan, a cura della Redazione de "il dialogo", del 26 settembre 2014.
A Boylan è stato chiesto quale impressione avesse avuto dalla Manifestazione nazionale Facciamo insieme un passo di pace tenutasi a Firenze il 21 settembre 2014, indetta dalla Rete della Pace, dalla Rete Italiana per il Disarmo, da Sbilanciamoci e dal Tavolo Interventi Civili di Pace.
Severa la risposta di Boylan:
"Terrificante. Un enorme dispiegamento di mezzi per incanalare nel nulla l'angoscia che provocano nella gente le guerre sempre più vicine a noi: in Afghanistan, in Siria e in Iraq, in Ucraina, in Libia ... Tranne per gli interventi sulla Palestina, l'evento sembrava costruito per smorzare le angosce, senza proporre azioni di contestazione - ad esempio, atti di disubbidienza civile che obbligano i manovratori delle guerre ad uscire allo scoperto.
Confesso che, da statutinitense, mi sono assai stupito che gli USA non siano stati quasi mai nominati - un primato per una manifestazione contro la guerra nella nostra epoca. Ma non sono stati nominati, o solo raramente, nemmeno i governi presenti e passati italiani e degli altri paesi europei.
Eppure le truppe USA ed europee occupano ancora l'Afghanistan, no? L'aviazione USA ed europea ha devastato con le bombe la Libia ieri e ricomincia a farlo ora in Irak e in Siria, no? Sappiamo che il conflitto in Ucraina è stato innescato da un golpe armato a Kiev e preparato nelle caserme NATO della Polonia, dove venivano addestrate milizie neonaziste ucraine. Quindi sono stati gli USA e gli europei ad innescare il conflitto in Ucraina, no?
Ma non si direbbe, a sentire i discorsi dal palco di domenica scorsa. I conflitti appena elencati sarebbero allora da considerarsi eventi tragici apparentemente senza autori. Guerre scatenate senza colpe, per autogenesi. Eventi rievocati per suscitare la commozione, ma non la mobilitazione".
Boylan ha accusato la manifestazione di Firenze di genericità e ambiguità.
"Un discorso senza peli sulla lingua", quello fatto da Boylan.
Un discorso degno di nota, a mio giudizio, non consueto, da leggere per intero.
Il movimento per la pace oggi appare debole, frammentato com'è e in grave crisi.
Cosa direbbe oggi Aldo Capitini che è stato il fondatore del Movimento nonviolento, dopo la prima Marcia per la Pace Perugia-Assisi del 24 settembre 1961, da lui ideata e organizzata?
L'organizzazione della Marcia per la Pace Perugia-Assisi del prossimo 19 ottobre si sta rivelando travagliata.
La Tavola della Pace e il Comitato promotore sono stati contestati e varie associazioni che ne facevano parte li hanno abbandonati.
Ora La "Tavola della Pace" tenta di rinnovarsi.
In un documento col titolo "La Tavola della pace si rinnova", datato 13 settembre 2014,si legge:
"Di fronte alle gravi crisi che stiamo vivendo e alla terza guerra mondiale che, come ha denunciato Papa Francesco, si sta combattendo a pezzi, sentiamo l'urgenza di ripensare e rinnovare il nostro impegno per la pace, di accrescerne la qualità e l'efficacia, di unire le forze e promuovere il più ampio coinvolgimento di ragazzi e ragazze, gruppi, associazioni e istituzioni.
Con questo spirito, sentiamo la necessità di rinnovare il cammino della Tavola della pace nello spirito che l'ha caratterizzata sin dal suo avvio il 13 gennaio 1996 presso il Sacro Convento di S. Francesco d'Assisi".
Come prevedere l'esito della prossima Marcia?
C'è il pericolo che la Marcia riveli i vizi (genericità, ambiguità) della Manifestazione di Firenze, denunciati da Patrick Boylan?
Pensando a quanto tu, Direttore, hai scritto nell'editoriale "Parole e fatti" di domenica 5 ottobre,sviluppando le tue riflessioni nel "tempo della fine", non vorrei che Francesco d'Assisi e Aldo Capitini si rivoltassero nella tomba, vedendo il comportamento dei loro eredi, i Padri Francescani, da una parte, gli amici della nonviolenza dall'altra.
Mentre penso che il testo della "Proposta di legge di iniziativa popolare" debba avere la massima pubblicità possibile, penso pure che sarebbe opportuno aprire un dibattito sullo stato attuale del movimento per la pace, sulle ragioni della sua crisi e sulle sue prospettive.
"Il dialogo" potrebbe promuovere questo dibattito?
Raffaello Saffioti
Lunedì 06 Ottobre,2014 Ore: 22:36 |