Maradona: "Dire la verità al potere, e al popolo"

di Enrico Peyretti

Sento qualcosa di  commovente nel vedere il popolo povero, ingannato, che si appaga  di un idolo amato, perché questo lo ricompensa di mali e ingiustizie che il popolo non sa esaminare,  riconoscere, affrontare. E' il vero "oppio dei popoli" spacciato  da chi sa e può. Il primo comandamento di questa religione è: "Chi può faccia, e chi non può taccia", oppure si sfoghi in risa e pianti che non cambiano le gerarchie. Assalti alla bara, a Baires, come per padre Pio, o gli antichi furti di reliquie. La religione viva e vera, anzi le religioni che danno animo ai popoli, "col-legano", uniscono, ispirano, e non "legano" per la soddisfazione e tranquillità del padrone. Tra l'altro ritorna fuori in questi giorni  la  notizia di un'azione della Cia per la diffusione della droga negli anni 60 come per la diffusione del "femminismo separatista". Ricordo bene a fine anni 60 una voce attribuita a qualche potere americano, dopo i moti per i diritti civili:  "Meglio giovani drogati che rivoluzionari". Da allora diventò un problema diffuso. I potenti tagliano le gambe al popolo, gli nascondono i fatti, lo drogano, lo dividono. Dominare è uccidere. Il povero Maradona, drogato lui stesso, disintossicato a cura di Fidel Castro, è stato sia vittima sia strumento di questo grande delitto che è il dominio. Simpatia e compassione. Pena e rabbia. "Dire la verità al potere, e al popolo" (Gandhi) è l'inizio del risveglio.
Enrico Peyretti



Sabato 28 Novembre,2020 Ore: 21:18