Un giorno, per caso…

di Giuseppe P. Fazio

A volte ci si trova a passare in un posto per una pura casualità, altre volte è il proiettile che sbaglia traiettoria ma il risultato è sempre lo stesso: per le strade si torna ad uccidere e la morte porta con se, sempre più spesso, una lunga scia di sangue. Un killer spara tra la gente, in un vicolo a due passi da una strada molto affollata, un passante rimane ferito, nel peggiore dei casi muore lasciando il dolore di un vuoto inspiegabile. Una raffica di proiettili, lo sgomento generale, qualcuno si accascia in terra in una pozza di sangue. Un’esecuzione in pieno centro, i passanti scappano terrorizzati, qualcuno urla cercando riparo dove può. La storia si ripete, ogni volta, sempre più spesso!

Certo che la vita è strana, ti sembra di essere al riparo da certe situazioni, pensi che a te, persona perbene, certe cose non potrebbero mai capitare. Infondo cosa centri con quella gente? Ma la vita ti presenta comunque il conto. La storia dell’uomo è inesorabilmente fatta di tanti legami che devono per forza di cose condurci verso l’unica, vera conclusione: siamo responsabili, nel nostro piccolo, di tutto ciò che accade! La responsabilità, ogni volta, è anche la nostra! Siamo noi che con i nostri atteggiamenti determiniamo il perpetrarsi di mentalità e situazioni. Siamo noi che ogni volta, chiudendo un occhio o tacendo certe circostanze, facciamo in modo che queste ritornino con più prepotenza a manifestarsi con tutta la loro ferocia. Siamo noi che, volendo, potremmo evitarlo!

Ma è più comodo restare a guardare, è più comodo nascondersi con la testa sotto la sabbia facendo finta che ciò che accade non ci riguarda. Se solo prendessimo tutti consapevolezza di quanto è importante essere le prime sentinelle. Il problema non è mai da ricercare nei suoi effetti ma piuttosto nelle cause determinanti questi ultimi.



09 dicembre 2008