MALA TEMPORA CURRUNT

Piccola odissea per precari piccoli piccoli…


di Giuseppe P. Fazio

Qualcuno una volta ha detto che se qualcosa va male non bisogna lamentarsi ma, piuttosto, prendere l’iniziativa per far si che le cose migliorino. Facile a dirsi, più difficile a farsi! In questi ultimi tempi, tempi bui, di recessione economica e morale, sembra proprio che voglia continuare a piovere sul bagnato. E mentre i governanti si arrovellano il cervello, in improbabili voli pindarici, alla ricerca di soluzioni ad hoc per accontentare tutti, la gente è sempre più scontenta, i disoccupati aumentano ed i lavoratori precari vedono crollare il mondo sotto i loro piedi.

Ovviamente, certe cose passano come normali nella nostra società dove, se i problemi riguardano una persona soltanto, nell’eterna carramba che è la vita, ci si mobilita per portare conforto mentre se riguardano una massa consistente della popolazione passano in secondo piano: è difficile percepire la sofferenza dei molti (…mal comune, mezzo gaudio!). Ed intanto il tempo passa e la vita continua la sua corsa verso l’ignoto: ogni mattina un precario si alza (passatemi la parafrasi) ma sa benissimo che il suo destino si è alzato un’ora prima di lui! Ogni giorno le più elementari necessità vengono violentate a scapito di una parvenza di normalità.

Ma non raccontiamoci frottole! Verrebbe da dire. La situazione non è piacevole per nessuno, tranne che per qualche privilegiato che non ha mai conosciuto il significato della parola sacrificio. Eppure, non ci si lamenta, si guarda a chi sta peggio con un occhio a chi sta meglio e si spera nella buona sorte. Si continua ad avere fiducia in chi governa, si continua ad aiutare la ricerca, si continua ad essere un popolo che crede ancora nei miracoli: infondo, la vita è una cosa meravigliosa!



17 giugno 2008