A qualcuno piace in bottiglia!

di Giuseppe P. Fazio

Alla faccia della crisi economica all’italiano bevitore d’acqua, quella del rubinetto proprio non va giù: minerale, naturale o gassata che sia, l’acqua in bottiglia, non si tocca! I dati raccolti dall’ultimo rapporto di Legambiente “Un Paese in bottiglia” parlano chiaro: L’Italia è il Paese in cui si riscontra il maggior consumo di acqua in bottiglia nel mondo. Un dato che, in costante aumento, si è triplicato in poco più di un ventennio favorendo il volume di affari dell’industria dei produttori di acqua minerale.

Ma a cosa dobbiamo tale tendenza? Perché agli italiani, l’acqua del rubinetto, proprio non piace? Secondo le più recenti indagini, non è solo una questione di gusto! La pressione continua, dovuta alle sempre più martellanti campagne pubblicitarie, ha fatto in modo che di inoculare una costante sfiducia nei confronti dell’acqua distribuita attraverso gli acquedotti. L’acquisto di acqua confezionata è diventata la parola d’ordine per tutti coloro che propendono verso il miglioramento delle condizioni di vita così come sostenuto dalle industrie del settore.

Ma l’acqua fa bene veramente a tutti. Le industrie delle acque minerali godono, anch’esse, di ottima salute: secondo Beverfood, nel nostro Paese, sono attive circa 190 fonti con oltre 300 marche di acque minerali in grado di generare un volume di affari di 2,2 miliardi di Euro, grazie ad un volume di imbottigliamento paria 12 miliardi di litri di acqua, a fronte - come sottolinea il dossier - di investimenti molto bassi.



06 maggio 2008