C’è un vero capitano, donna - della Sea Watch 3- che con grande coraggio difende i fondamentali diritti umani
di domenico stimolo
Carola Rackete è la giovane trentunenne capitano donna –tedesca – della Sea Watch 3 che , dopo avere salvato cinque giorni addietro cinquantatré rifugiati nel mare Mediterraneo, si trova ora a 15 miglia dall’isola di Lampedusa.
![]() Foto pubblicata dal sito - che riporta un’intervista a Carola Rackete -:
Ribadisce una verità fondamentale: “Lampedusa è e rimane il porto sicuro più vicino al punto dove abbiamo effettuato il salvataggio".
Le vicende in corso sono drammaticamente ben note. Dopo il trasporto nell’isola da parte della Guardia costiera di dieci migranti bisognosi di cura, nella giornata di domenica al capitano è stato notificata l’ingiunzione – conseguente al “ Decreto sicurezza bis” – che impone alla Sea Watch 3 “ il divieto di ingresso, transito e sosta nelle acque italiane".
Nella giornata di domenica 16 giugno la portavoce di Sea Watch 3 Giorgia Linardi in una lunga dichiarazione tra l’altro ha evidenziato: “Riportarli in Libia costituirebbe sicuramente un respingimento collettivo, crimine per cui l’Italia è già stata condannata”. …….. ( sul porto sicuro) ” Il diritto internazionale è chiaro e lo è anche il contesto. La Libia è in guerra, fatto internazionalmente riconosciuto. Riconosciuto anche a livello nazionale, come dimostra il bollettino per i viaggiatori della Farnesina….” . – il testo integrale della dichiarazione è riportato sul sito Diritti Globali dirittiglobali.it
In questi momenti drammatici, resi ancor più gravi dalle nuove vessatorie normative varate dal governo, Carola Rackete, l’equipaggio della Sea Watch e i rifugiati salvati, fuggiti dai lager libici ove vengono costantemente violati tutti i fondamentali diritti umani, hanno bisogno del sostegno di una grande mobilitazione popolare, così come avvenuto in altre ben noti recenti eventi che in particolare hanno riguardato diversi porti siciliani ( Catania, Siracusa…). La partecipazione attiva e pressante di molte migliaia di cittadini, civili e democratici, amanti della democrazia, della libertà e dei valori fondamentali dettati dalla nostra Costituzione derivante dalla sconfitta del nazifascismo - sul rispetto della dignità umana, per l’accoglienza e la solidarietà -, permise lo sbarco dei rifugiati salvati in mare.
Una riflessione sui tanti profughi morti in mare, sul coraggio dei salvatore e dei capitani veri che li guidano, con una poesia di Pablo Neruda che guarda al mare: “La ballata dell’acqua di mare” - 1919
Il mare
sorride in lontananza.
Denti di spuma,
labbra di cielo.
“ Cosa vendi, giovane torbida,
con i seni al vento?”.
“ Signore, vendo
L’acqua dei mari”.
“ Cosa porti, giovane bruno,
misto al tuo sangue?”.
“ Signore, porto
Lìacqua dei amri”.
“ Da dove vengono, madre
Queste lacrime salmastre?”.
“ Signore, vengono
Dall’acque dei mari”.
“ E dove, nasce, cuore,
questa tua greve amarezza?”
“ E’ così amara
L’acqua dei mari!”
Il mare
sorride in lontananza.
Denti di spuma,
labbra di cielo.
( domenico stimolo)
Lunedì 17 Giugno,2019 Ore: 23:02 |