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All’assessorato alle politiche sociali del Comune di Milano

 

La notte di Giovedì 29 ottobre vi stata un’aggressione da parte di un uomo armato di coltello ai danni dei rifugiati che da mesi dormono in Piazza Oberdan per chiedere che vengano assicurati loro i diritti sanciti dalla Convenzioni internazionali. In particolare è stato aggredito Paulos portavoce di questo gruppo di rifugiati. Solo il pronto intervento degli altri profughi ha impedito che l’aggressione avesse conseguenze più gravi.

In relazione a quanto accaduto, fatto regolarmente denunciato alle autorità di PS con conseguente arresto dell’aggressore, rileviamo che le persone rifugiate che sono in Piazza Oberdan in lotta perché venga assicurata loro un accoglienza dignitosa sono sotto Protezione umanitaria da parte dello Stato Italiano.

Riteniamo che il Comune di Milano non possa sottrarsi alle proprie responsabilità di fronte a questa situazione. In numerosi incontri ed in dichiarazione pubbliche l’assessorato aveva promesso di trovare un sistemazione adeguata alle condizioni dei profughi. Ribadiamo, a maggior ragione dopo questo episodio che questa sistemazione non può essere nei dormitori, che secondo numerose segnalazioni sono stati in più casi teatro di situazioni problematiche ai limiti della sicurezza, inadeguati ad accogliere persone che provengono da scenari di guerra con traumi fisici e psicologici pregressi, persecuzioni che tra l’altro a volte continuano verso i familiari o attraverso le ambasciate all’estero, ed hanno riflessi anche sulla loro vita attuale. Queste persone stanno cercando di ricostruire la loro vita e le istituzioni hanno il dovere di attuare seriamente la protezione umanitaria che hanno sulla carta concesso. Chiediamo che venga loro garantita una accoglienza in strutture idonee, peraltro propagandate e promesse dal Comune anche negli incontri avuto con i rifugiati.

Riterremo il Comune di Milano responsabile di eventuali ulteriori aggressioni o problematiche legate alla attuale situazione (vedi condizioni igienico-sanitarie maggior ragione con l’estendersi dei rischi pandemici segnalati dal ministero della Sanità).

Per questi motivi chiediamo un incontro urgente all’assessore.

 

Per l’Associazione antirazzista “3 febbraio”

 

            Lorena Moltini

 

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Milano,01/11/2009