Giornata Mondiale del Rifugiato
NONOSTANTE SIA ANCORA NOTTE...

di  p. Giorgio Ghezzi

Scende la notte, su questa giornata mondiale del Rifugiato, cala il sipario su una giornata ricca di appuntamenti e riflessioni,... per continuare a restare umani.
Ma e' ancora notte, in questo Paese, impazzito di razzismo, e cerco con tutte le forze di restare sveglio, in questa notte, per guardare negli occhi ...di quanta barbarie siamo ancora capaci.
Ieri sera ho sentito al telefono Daby (nella foto,  il secondo in piedi da sinistra, l.anno scorso nel ricordo della tragedia dei fratelli ghanesi uccisi dalla mano camorrista e razzista, a Castel Volturno, il 18 settembre 2008) il giovane maliano impallinato l.altra sera al grido 'Salvini, Salvini!'.
Sta meglio, ma ha paura...
'padreGiorgio, ho paura...'.
Rimbombano ancora quelle grida nei suoi orecchi, nella sua testa quel nome che oggi padroneggia ammaestrando con linguaggio pieno d.odio e con scelte politiche, all.orizzonte, che fanno.rabbrividire.
Questa notte rileggo l.editoriale, di qualche giorno.fa, del presidente dei vescovi italiani, Bassetti, e provo immenso dispiacere, per il poco coraggio e la tanta tiepidezza delle sue parole, con quell.invito a non lasciar sola l.Italia che spiana la strada a quanti hanno ritenuto giusto sbattere I pugni sul tavolo europeo, sulla pelle dei disperati in mare.
Tiepidezza incomprensibile difronte a chi ha giurato sul Vangelo, strumentalizzandolo, non sapendo neppure che cosa vi e' scritto, e quanto quelle parole dicano di una vita offerta per gli oppressi, che oggi hanno il nome dei fratelli migranti.
E' straordinaria quella pagina del Vangelo, che tanti ripetono: 'Vieni, benedetto dal Padre mio, ...perche' ero straniero e mi hai accolto'. Straordinaria e stringente perche' mentre Dio benedice, dall.altra parte si dice: 'Via, lontano da me, maledetto, ...perche' ero straniero e non mi hai accolto'... A maledire non e' Dio. A maledirsi da se', e' l.uomo stesso, con la sua azione di rifiuto e di esclusione.
Tiepidezza incomprensibile della chiesa perche' quel politico, oltre al Vangelo, a ostentato il rosario, strumentalizzando la preghiera dei semplici, della povera gente, che ogni giorno sgrana la corona, recitando l.Ave Maria, al ritmo del respiro, al battito del cuore.
Ma rileggo anche il messaggio di p.Camillo del Centro Astalli, sulle pagine dell.Avvenire di oggi,e riprendo fiducia:  li' c.e' scritto chiaro che la nave che abbiamo lasciato in mezzo al nostro mare non e' la nave della vittoria, ma la nave della vergogna; e il sacerdote gesuita incalza: 'Non si puo' vivere avendo paura per sempre. Tanto meno possiamo farci convincere di temere coloro che per primi hanno la paura negli occhi, perche' hanno visto gli orrori della guerra, della violenza, della miseria, dei cambiamenti climatici'.
E' vero ci vorrebbe che stessimo un po' con loro, con questi fratelli, prima di giudicare e decidere politiche disumane, alle quali la gente, oggi, reagisce applaudendo, in un misto di indifferenza, egoismo e schizzofrenia.
Stare con loro e farci ammaestrare.
Voglio stare sveglio questa notte, per ascoltare e guardare questi fratelli...I loro volti, la loro voce, le loro storie, I loro nomi...e sentire il loro abbraccio, una stretta di mano, e poi I silenzi o le grida, la rabbia e lo sconforto, I desideri e I sogni, e I bisogni, e ancora I loro silenzi assordanti, e I loro sguardi...gli occhi, la paura, la speranza...e ancora I loro silenzi, e I loro sguardi.
E' ancora notte, e non si vede l.alba.
Ma se stiamo legati, se restiamo umani, possiamo forzare l.aurora.
Quel grido che rimbomba nella testa di Daby, non deve, non puo' fargli paura.
Ne e' consapevole, sa di non essere solo.
Tanti amici sono con lui.
E mi saluta con parole di fiducia:
'Dio e' grande!' .(P.Giorgio Ghezzi)



Giovedì 21 Giugno,2018 Ore: 16:55