Il monsignore critica Maroni ma il Vaticano non lo difende
di Alberto Melloni
in “Corriere della Sera” del 5 luglio 2009
Grande è la confusione sotto il cielo vaticano, ma la situazione non è per questo eccellente. Nei giorni scorsi il presidente e il segretario del pontificio consiglio per i migranti, monsignor Vegliò e monsignor Marchetto, avevano espresso giudizi severi sulla Legge Maroni. Il titolare degli Interni li ha liquidati con toni di sicura irriverenza. Padre Lombardi ha precisato che la Santa Sede come tale non aveva espresso giudizi in merito alla Legge sulla sicurezza. Dunque una sconfessione non nuova ai danni di monsignor Marchetto che da mesi si batte per i diritti umani dei miseri del mare.
Monsignor Marchetto (che ha dedicato qualche tempo della sua lunga carriera diplomatica a polemiche storiografiche furibonde di cui scrive è stato bersaglio non inerme, come sanno i lettori del Corriere) non s’è scomposto davanti a questo gesto. E nemmeno la Cei che per voce di don Pompili ha elencato le preoccupazioni dei vescovi, sentinelle del Vangelo su quei territori di cui la Lega si prende il diritto di essere interprete senza mediare con nessuno. Ma la questione aperta dalla sconfessione di monsignor Marchetto resta, ed è seria: ché non siamo in presenza di parole di un laico o di un pretino, ma di un vescovo. Come tutti i membri di curia è nominato/revocato senza altra ratio che la volontà del papa, ed è fatto cittadino vaticano proprio per garantirne l’immunità.
Certo: se il comunicato letto da Padre Lombardi voleva dire che la Segreteria di Stato non ha usato i canali pubblici di comunicazione per prendere una posizione ufficiale sulla Legge Maroni, ha detto il vero. Ma ricordarlo contro monsignor Marchetto non può dare l’impressione contraria? E cioè che la Santa Sede appoggi proprio con queste parole una legge che crea inquietudine e disagio nei vescovi italiani?
Un dubbio che non durerà molto: un provvedimento pontificio di gennaio ha infatti stabilito che, a differenza di quanto accaduto negli ultimi ottant’anni, la Santa Sede recepirà caso per caso le leggi italiane come fonti del proprio diritto. Legge Maroni inclusa. Questione di tempo, dunque, e a monsignor Marchetto sarà resa giustizia?
Alberto Melloni
Articolo tratto da: Marted́ 07 Luglio,2009 Ore: 17:12 |