Saranno prodotti in Grecia i nuovi droni UE per la guerra ai migranti
di Antonio Mazzeo
Sarà realizzato in Grecia (e non solo) il nuovo sistema di controllo delle frontiere esterne dell’Unione europea e di contrasto dei flussi migratori. Nei giorni scorsi la Commissione Europea ha sottoscritto con la società ellenica Intracom Defense SA (IDE) di Koropi, l’accordo di finanziamento con 9,7 milioni di euro del programma denominato LOTUS – Low Observable Tactical Unmanned System, per la sorveglianza dei confini terrestri e marittimi, il riconoscimento e il monitoraggio multilaterale delle minacce e degli “obiettivi di alto valore, a terra ed in mare”.
Il progetto LOTUS è indirizzato a valutare la fattibilità ed assicurare la progettazione, lo sviluppo e il collaudo di un sistema aereo a pilotaggio remoto (RPAS) “a bassa osservabilità, alta autonomia, navigabile e interoperabile” per lo svolgimento di missioni d’intelligence, sorveglianza e riconoscimento (ISR). Il LOTUS – Low Observable Tactical Unmanned System includerà un sistema “madre” dotato di sensori ISR ed apparecchiature di protezione contro le minacce nemiche; un sistema di droni ad ala pieghevole che saranno lanciati dai tubi schierati nel veicolo guida tenuto a distanza di sicurezza; un sensore di bordo con capacità di elaborazione dati per il rilevamento, il riconoscimento, l’identificazione e la classificazione del bersaglio; una stazione di controllo a terra.
Il sistema LOTUS avrà proprietà stealth, in grado cioè di nasconderlo alle forze nemiche, “con ridotta impronta acustica, termica, e traccia elettromagnetica”, mentre l’aeronavigabilità e l’interoperabilità saranno basate su standard NATO. Secondo quanto specificato dai manager di Intracom Defense, il sistema LOTUS si baserà sulle esperienze acquisite insieme ad alcuni partner industriali e accademici greci in altri programmi di ricerca e sviluppo di grandi velivoli senza pilota, come ad esempio l’HCUAV (un drone con lunga autonomia di volo ad altitudini medie) e il DELAER che dovrebbe effettuare i voli iniziali nel 2021.
Al programma LOTUS, promosso e coordinato da Intracom Defense, concorrono gruppi industriali, scientifici e militari ellenici (Altus LSA di Souda Chania, Creta; CFT – Carbon Fiber Technologies P.C. di Kilkis; l’Università “Aristotele” di Salonicco, l’Università di Patrasso; il Ministero della Difesa; il Comando telecomunicazioni ed elettronica dell’Aeronautica militare); cirprioti (SignalGenerix, Cyric e Geoimaging); spagnoli (Embention) e olandesi (gruppo RHEA).
Il LOTUS è finanziato nell’ambito dell’EDIDP (European Defense Industrial Development Program), il programma di sviluppo dell’industria militare europea che per il biennio 2019-20 prevede una spesa complessiva di 500 milioni di euro, con particolare enfasi nella produzione di droni e tecnologie connesse, sistemi aerospaziali e satellitari, velivoli terrestri senza pilota, missili ad alta precisione, nuove piattaforme navali, ecc.. Continua in: antoniomazzeoblog.blogspot.com
Sabato 05 Dicembre,2020 Ore: 18:35 |