Meno interessanti la mie lettere? Ma se mi pubblicano dappertutto
di Renato Pierri
Gentile dottor Severgnini, lei mi scrive: “E se le lettere fossero diventate meno interessanti, caro Renato?”.
La ringrazio per il “caro” e per il “tu”. Dovrei ricambiare, ma non mi viene, di norma do del tu alle persone con le quali ho familiarità, e chiamo care le persone che mi sono care, familiari e amici. Meno interessanti le lettere? Lei stesso non sembra crederci, giacché pone la domanda in forma di ipotesi. A smentirla potrei elencare tutte le lettere pubblicate ultimamente da altri giornali. Mi limito ad un paio: la lettera “Famiglia naturale come lo yogurt”, pubblicata da Stefania Rossini, sul blog de L’espresso, 20 febbraio 2019, ha avuto 74 commenti. La lettera “Il pane, i pesci, Simone e i rom”, pubblicata sempre da Stefania Rossini il 5 aprile 2019, ha avuto 35 commenti. Le due recenti spiritosissime lettere su Matteo Salvini che affida l’Italia al cuore immacolato di Maria, sono state pubblicate come editoriali su Affaitaliani.
“Colli Aniene. Lo spettacolo degli iris gialli”, è apparsa sul Corriere della Sera il 30 aprile.
Poi mi scrive: “O dovrei chiamarti suor Teresa, suor Valentina, Carmelo Dini, Gianni Ferri, Bulbo Gnocchi, Ylenia Forrieri, Dino Galasso, Leone Pomelio? E sono sicuro di aver dimenticato alcuni dei nomi che usi per scrivere a giornali e forum”.
Lei, ad una sconcertante ingenuità, aggiunge un po’ di cattiveria che dispiace. Si è inventato tutti quei nomi, tranne Carmelo Dini che io stesso le ho fatto capire chiaramente è il mio pseudonimo su Facebook. Passi. Ma la cattiveria sta nell’insinuare che io mi sia fatto passare per una suora, il che è falso.
La sconcertante ingenuità consiste nell’ignorare che l’uso degli pseudonimi è vecchio come il cucco. Evidentemente non ha mai sentito nominare il poeta Fernando Pessoa, oppure, non so, Carlo Lorenzini, ma l’elenco è interminabile. L’ingenuità consiste nell’ignorare che gran parte delle persone che scrivono ai giornali e ai forum ricorrono a pseudonimi. L’ingenuità consiste nell’ignorare che diversi suoi lettori usano pseudonimi. Alcuni me lo hanno confermato personalmente.
Ho spiegato mille volte anche a lei il motivo che mi ha spinto ad usare pseudonimi, oltre al mio nome (i miei libri e la maggior parte delle lettere recano in calce la mia firma): scrivo molte lettere e i giornali non amano far apparire sempre la stessa firma. Tutto qua.
Nel libro “Nostra Signora di Lourdes. La Madonna che non conosceva il Vangelo” (Mind Edizioni), io stesso cito i miei pseudonimi, i miei “collaboratori immaginari”. E’ un po’ il segreto di Pulcinella.
Mi scrive infine: “Detto tutto ciò, ripeto: non è questo il motivo per cui non sei stato pubblicato su Italians. La selezione, soprattutto nei due anni della mia direzione di 7-Corriere, era affidata soprattutto a Tex”.
Quindi, dottor Svergnini, escluso nella maniera più assoluta che lei sia persona meschina e vendicativa, l’unica possibilità restante è che al suo collaboratore Tex non piacciono le mie lettere.
E così mi ha tolto la curiosità di conoscere il motivo della censura che dura da più di un anno. Grazie e mi stia bene.
Renato Pierri
Giovedì 30 Maggio,2019 Ore: 18:32 |