Lettera
Le pericolose abilità del diversamente abile Alfano

di Marco Lombardi

Se, usando l'espressione “diversamente berlusconiano”, Angelino Alfano abbia inteso rifarsi una verginità politica, magari in vista di un Letta bis senza il Cavaliere, sappia che la piega non è quella giusta. E' plausibile che un imprenditore dichiari di ammirare lo spirito del Berlusconi uomo d'affari e di commerci, come per un certo verso si può definire il “berlusconismo”, ma non i relativi mezzi attraverso i quali dare corpo a questa abilità. Un politico invece non potrà mai portare avanti le istanze del berlusconismo, seppur con metodi diversi, senza essere egli stesso Silvio Berlusconi o un suo fedele servitore. Perché, se è logico che nel libero mercato l'obiettivo di ogni attività economica sia il profitto individuale, preferibilmente temperato con altre finalità di interesse più generale, il fine della politica nelle democrazie liberali non deve mai essere l'interesse personale. Se così è stato, per oltre venti anni, è perché l'Italia ha costituito un'anomalia democratica. Comprensibilmente Alfano intende sfruttare il logo Berlusconi, che vale alcuni milioni di voti, ma l'operazione che intende fare, per come si presenta, è destinata a fallire. Sarà un fallimento per lui, per la sua carriera politica e, almeno in attesa che due alternative partitiche serie si affaccino anche sulla nostra scena elettorale, forse anche per il paese.
Marco Lombardi



Lunedì 30 Settembre,2013 Ore: 16:13