Lettera
Follie di fine anno

di Raffaele Ibba

Vi riporto sotto una parte dell'intevista di Piero Fassino alla stampa, la parte meritevole di attenzione.
Trovo questa intervista una follia.
Bettino Craxi fu l'assassino consapevole dell'esperienza storica del socialismo italiano, come Tony Blair è stato il sepellitore (il becchino e non l'assassino, l'assassino nel caso inglese fu la Tatcher) dell'esperienza storica del laburismo in Inghilterra. La differenza tra i due è che Blair è un politico di levatura storica, Craxi è un mediocre maneggione di una provincia della periferia dell'impero. Inoltre Craxi si fa dare soldi illegalmente (cioè non pagando tasse e non dichiarando pubblicamente i favori fatti) non per il partito ma per se stesso.
Il "compagno G" prese soldi per il partito, ma non lo disse e non denunciò nessuno e, come il Pci prese soldi in ogni modo e quasi ovunque (ritengo soltanto e non lo so), comunque, i soldi del Pci furono adoperati per il Pci e non per le casse private di Occhetto o di Natta o di Berlinguer. Qui, c'è una differenza radicale.
Infine il problema è politico.
Craxi si illude di essere il Mitterand italiano e, quindi, tenta di fare l'operazione che Mitterand compie nella Francia degli anni settanta. Ma l'Italia non è la Francia, gli anni settanta non sono gli anni ottanta, Craxi non è Mitterand (che è per me un brutto figuro, con almeno la responsabilità gravissima della guerra civile algerina, ma di sicuro ha uno spessore politico maggiore di Craxi e non era, sopratutto, un maneggione ma uno che sapeva disegnare e praticare scenari politici convincenti).
La verità di Craxi è soltanto Mario Chiesa. NOn ci sono altre verità praticabili di Craxi e della sua esperienza.
Mario Chiesa non è "un mariuolo" ma è la realtà del psi trasformato da Craxi. Quindi la realtà di Craxi.
Personalmente lo capii grazie a un amico di qui, che lavorò col psi fino al 1983, e quando il psi restò inchiodato all'11,43 % ne uscì e mi disse che se Craxi non aveva vinto fino ad allora non avrebbe vinto più e la cosa a lui, a quel punto, non interessava.
Questo mio amico non è mai diventato ricco.
Poi c'è il problema del finanziamento illegale dei partiti.
Su questo tutti hanno mentito, dal Pci a Berlusconi. Perchè il finanziamento della politica in Italia coincide con la guerra fredda e con la lotta anticomunista.
Quindi gli italiani sono vissuti dentro un torneo di favole, in proposito, e questo a partire dalla favole che Craxi propone nel suo famoso discorso alla camera, ma continuando con le favole di tutti gli altri Pcipdsdspd in testa.
La figliolanza di questi trent'anni di favole e bugie è, appunto, nell'attuale governicchio di miracolati e di "stupormundi" del signor B, oltre che nella decadenza del clima civile in Italia.
Fare i conti con la storia è sempre doloroso. In Italia neppure abbiamo iniziato ad esserne consapevoli.

ciao
raffaele ibba


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In Craxi ci sono i prodromi di Berlusconi o restò un uomo di sinistra?
«Non ci sono dubbi. Craxi è stato un politico della sinistra, nel solco della storia del socialismo riformista. Ha rivitalizzato il Psi, ha intuito prima di altri quanto l’Italia avesse bisogno di una modernizzazione economica ed istituzionale, su questo sfidò due grandi forze come la Dc e il Pci ed avvertendo il rischio di non farcela, non sfuggì alla tentazione di un alleanza con i poteri forti, come la P2 di Gelli, terreno sul quale è maturata la degenerazione e la corruzione».

Craxi, che non era un santo, ha finito per diventare un capro espiatorio? «Probabilmente sì. Intendiamoci. Tangentopoli non è stata un’invenzione della magistratura, le tangenti, le corruzioni e le concussioni c’erano e sono state provate e non si poteva chiedere ai magistrati di guardare dall’altra parte. Ma al di là delle responsabilità penali, la dimensione giudiziaria ha finito per sovrastare la riflessione politica».

L’intervento alla Camera col quale Craxi chiamò tutti i partiti a confessare le proprie colpe, cadde in un silenzio ipocrita che si traformò in odio anche da parte vostra... «Rivisto oggi, non c’è dubbio che ci fu un silenzio assolutamente reticente e ambiguo da parte di tutta la classe politica davanti al discorso che Craxi fece alla Camera e nel quale disse con parole crude che il problema del finanziamento illegale non riguardava soltanto il Psi ma l’intero sistema politico».

Sostanzialmente era così?
«Difficile negarlo, anche se c’era e c’è una differenza tra finanziamento illecito e corruzione. Ciò non poteva significare assoluzione giudiziaria, ma neppure rimozione politica. In ogni caso quel che allora mancò fu una seria riflessione sul finanziamento della politica e su come renderlo trasparente».


 

 


Marted́ 05 Gennaio,2010 Ore: 11:17