Lettera
Un cuore e basta
di Attilio Doni
Gentilissimo direttore, Renato Schifani, a Herat in Afghanistan, ha detto ai nostri militari: "L'Italia non smetterà mai di essere orgogliosa di voi, grazie del vostro esempio e sacrificio...Vi parlo con il cuore per ringraziarvi per essere qui a combattere un nemico invisibile che non è solo in Afghanistan ma mette a repentaglio anche la sicurezza del nostro Paese...l'Italia ha pianto i suoi morti".
Ed io scopro, pur essendo nato in Italia, di non far parte dell'Italia orgogliosa, giacché non mi sento per niente orgoglioso dei nostri soldati, i quali in qualche modo stanno dando una aiuto alle truppe americane che bombardono sui villaggi con aeroplani senza pilota, ed uccidono inevitabilmente innocenti, tra i quali donne e bambini. Il nemico invisibile che metterebbe a repentaglio il nostro Paese, sino ad oggi non fatto alcuna vittima nel nostro Paese, e se è vero che ci minaccia, anziché renderci complici di uccisioni d'innocenti, teniamo l'esercito nel nostro territorio e difendiamoci qui. Ma siamo certi che la "minaccia" continuerebbe se ognuno se ne stesse tranquillo tranquillo a casa propria? Anch'io, a dire il vero, ho pianto i nostri morti, ma contemporaneamente piangevo per i bambini morti afghani. Anch'io ho parlato con il cuore. E non so davvero questo cuore a che nazionalità appartenga. E' un cuore e basta.
Attilio Doni
Genova Venerd́ 02 Ottobre,2009 Ore: 15:26 |