Lettera
Missioni di pace!

di Gavino Puggioni

Questo titolo non è uno slogan come PACE PACE da più anni conosciuto e urlato inutilmente in tutto il mondo ma gli rassomiglia e lo spiego.
Da quell'11 settemre, ma anche prima, in tutte le aree a rischio, in tutte quelle aree geografiche dove c'erano (e ci sono) guerriglie tribali, dove c'erano guerre dichiarate (e ci sono), dove c'erano guerre di religioni (e ci sono, anche in Italia?) l'ONU (acronimo di Organizzazione per nessuna utilità, se non quella dei propri dirigenti), s'è inventata la “Missione di pace”, composta quasi da mercenari da inviare spavaldamente in tutte quelle zone di cui sopra.
Sembrava una cosa giusta, sensata, perché altri uomini andassero ad aiutare loro simili in
 difficoltà, a “trovar la pace”, ovvero e intanto a non fare più la guerra, a trovare una via diplomatica, quella della parola, del consenso, questa sì con la politica attiva, con lo studio del rispetto reciproco e l'assoluto divieto di usare le armi, pena il ritiro della parola pace.
 
Invece sta accadendo tutto il contrario e purtroppo ne vediamo e ne sopportiamo le amare conseguenze.
Ma perchè chiamarle “missioni di pace” quando si   va, un po' dappertutto, in territori di intere nazioni dove da decenni, dopo la decolonizzazione “civile”, impera la guerra e nel vero senso della parola?
Bisogna dire, bisogna comunicare a lettere cubitali e a tutti i soldati, noi compresi che non lo siamo, che si va in missione di guerra, che si va a combattere una battaglia ,forse persa in partenza , ma ci si spara e si spara contro il dio terrorismo, quello palese e quello occulto, più subdolo e che proprio di pace non ha bisogno.
 
Noi millantiamo una sicurezza che non abbiamo, noi comunichiamo gravissime bugie, noi, se mi è permesso, regaliamo soldi e stipendi ai nostri militari......per andare a morire e, dopo, anche, per una causa che francamente non è la nostra.
Mi direte, siamo globalizzati!, bisogna donare il proprio sacrificio anche per l'ultimo cittadino di questo mondo.
Giustissimo, ma se quell'ultimo cittadino vuole continuare a vivere nella sua “inciviltà” e vuole sconfiggere o distruggere i diavoli del suo paese noi, popoli occidentali, cosa c'entriamo?
Già! Ma, altrettanto giustamente, mio figlio mi suggerisce che le solite potenze, una o due o tre, si stanno dando un gran da fare perché in quelle terre c'è ancora molto petrolio et similia e allora taccio.... ma non acconsento.
 
Quindi e secondo il mio infimo parere, dobbiamo cancellare quella frase “missioni di pace” e sostituirla con una vera, “missioni di guerra”, così, a parte le lacrime, i dolori, i lutti e tutte le accozzaglie parossistiche di inutili parole e ricorrenze, avremmo avuto il coraggio di dire pane al pane e vino al vino.
 
Bisogna, da sempre, rispettare il prossimo tuo e penso che non sia solo un dogma cristiano ma che appartenga alla maggioranza di noi che abitiamo la nostra civiltà e che vorremmo che tutte le altre si adeguassero alla nostra.
Ma quando mai?
 
Gavino Puggioni
19 settembre 2009  


Luned́ 28 Settembre,2009 Ore: 16:42