Lettera
Test di lingua agli insegnanti
di Maria Rosaria Baldin
Lettera scritta ad alcuni giornali locali.
Gentile direttore,
mentre l'Italia va a catafascio, fra incendi dolosi, ospedali seminuovi pericolosi perché fatti con un cemento "troppo sabbioso", mentre il nostro parlamento ha varato una legge razzista che punisce i migranti per il solo fatto di esistere, mentre non ci sono soldi per nulla, tranne che per comprare armi e tornare al nucleare (dimostrando così che le scelte referendarie fatte a suo tempo dagli italiani, non contano nulla per chi ci governa), la lega non trova di meglio che proporre un test di dialetto per i professori. A parte il fatto che mi piacerebbe molto assistere a un esame di italiano da parte di un veneto (non siamo capaci di dire una frase intera in italiano), pensando alla mia regione mi chiedo a quale dialetto si farebbe riferimento, nell'ipotesi la legge passasse. Per fare un esempio, dove abito io la parola "pietra" in dialetto locale si dice "prìa", mentre a 30 km. di distanza (sempre provincia di Vicenza) si dice "piera". quale dei due termini è più "veneto autentico"? E se il vicentino non fosse rappresentativo e si decidesse di usare il dialetto veronese piuttosto che il veneziano o il padovano o l'asiaghese, qualcuno dei locali potrebbe offendersi e decidere che nella propria scuola i professori dovranno sostenere un esame di cultura paesana, dimostrando di conoscere i soprannomi (pardon, le "mende") delle principali famiglie del posto.
E allora, visto che vivo in un paese di circa 8000 abitanti e circa 10 banche che su questo è sempre più avanti, eccovi il cartello comparso in un condominio del paese:
VISTO CHE IL PARCHEGGIO E' CONDOMINIALE, I NON CONDOMINIALI SONO PREGATI DI PARCHEGGIARE FUORI. GRAZIE.
Chiaro, no?
Distinti saluti
Maria Rosaria Baldin Mercoledì 29 Luglio,2009 Ore: 15:19 |